Politica

Schlein, aridaje con lo ius soli: le piace perdere?

La segretaria dem tira fuori il cavallo di battaglia tanto amato a sinistra, ormai è al perso

schlein ius soli

“Riprendere lo ius soli e smantellare la Bossi-Fini”. Questa la ricetta di Elly Schlein per rilanciare un Pd piombato ormai da tempo immemore in una crisi di consensi dalla quale sembra incapace di venir fuori. Si, perché la tanto sperata ventata di entusiasmo che dalle parti del Nazareno probabilmente si attendeva dopo l’elezione del nuovo segretario non c’è mai stata. Anzi, tutt’altro. La Schlein sta persino riuscendo nella titanica impresa di fare peggio del suo predecessore, perdendo tutto quello che c’era da perdere. Però, mica male.

E adesso? Beh, adesso nel disperato tentativo di risollevare le sorti di un partito sull’orlo del baratro, il segretario dem prova a rispolverare un tema da sempre caro alla sinistra: l’immigrazione. Così, tra una seduta con l’armocromista e la richiesta di introdurre una nuova tassa, Elly torna a parlare di Ius soli. Ecco quindi che, come per magia, la legge sulla cittadinanza torna ad apparire sulla scena. Cambia il musicista, ma la musica rimane sempre la stessa, verrebbe da dire. Si, perché più che una vera e propria ricetta per rifondare un Pd ormai decotto, la proposta della Schlein suona come la solita minestra riscaldata. Il classico piatto di pasta al pomodoro da mettere in tavola quando non si hanno idee, insomma. O magari quando non si ha un buon feeling con i fornelli.

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Poco importa, poi, se i commensali continuano puntualmente a ribadire ad ogni tornata elettorale che non gradiscono il menù in salsa dem: questo offre il convento. “O mangi questa minestra o salti dalla finestra”, recitava un vecchio proverbio. La sensazione sempre più diffusa, in questo caso, è che, andando avanti di questo passo, a saltare dalla finestra non sarà un commensale qualunque, bensì lo chef.

Perché non serviva certo un cuoco provetto per scongelare il solito vecchio Ius soli, ripassarlo frettolosamente in padella e riproporlo in tavola. Dov’è la novità? Cosa bolle di nuovo in pentola? E poi, è veramente così difficile comprendere che i commensali hanno gusti molto diversi?

Che dire? Con le idee che latitano, le divisioni all’interno del partito che si acuiscono sempre più, e la campagna delle europee ormai alle porte, Elly Schlein dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’idea di cambiare menù. Contrariamente, il flop sarebbe quasi inevitabile, e l’ipotesi di un ennesimo avvicendamento in cucina tutt’altro che remota.

Salvatore Di Bartolo, 7 luglio 2023