Scordatevi i Re Magi. Gaspare, Melchiorre e Baldassarre saranno, per questo Natale 2020, soltanto un ricordo. Per non parlare dei loro doni: oro, incenso e mirra. Scordatevi tutto. La dimensione poetica del Natale, religiosa per chi crede, o di divertimento per chi non crede – i giorni dei regali e dello stare in famiglia a godere tutti assieme (pranzi, feste e il resto) saranno soltanto una teca del passato.
Quest’anno nel Presepe più che i Re Magi scenderanno giù i Re Virologi: Galli, Burioni e Crisanti. Nell’attesa che i maestri artigiani napoletani di San Gregorio Armeno provvedano a realizzarne le statuine da sistemare davanti la Capanna con il bambinello, dovrete accontentarvi dei loro doni da epoca della paura: lockdown, clausura e tamponi. Certo l’espressione di un desiderio, almeno quella nonostante il coronavirus, non potrà togliervela nessuno. Sbizzarritevi allora.
Noi il nostro desiderio lo abbiamo già manifestato: che dalla festa dell’Immacolata, 8 dicembre 2020 sino a Befana 2021, in televisione non si veda più un virologo, infettivologo, eccetera, eccetera, a dispensar scenari e consigli. La magia del Natale l’hanno già spenta. Che almeno ci concedano una tregua nel romperci i coglioni.
Il corsaro nero, 15 novembre 2020