Esteri

Scozia choc: in carcere i genitori che rifiutano il cambio di sesso dei figli

La proposta di legge: dalla lotta al fenomeno della terapia di conversione alle sanzioni contro i genitori (anche quelli in buona fede)

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La comunità Lgbt scozzese non può certo lamentarsi della classe politica. Pochi giorni fa il governo locale guidato dagli indipendentisti nazional-progressisti dell’Scottish National Party (Snp) ha avuto la peggio nel ricorso giudiziario contro il veto costituzionale sulla legge in materia di ‘gender free’ imposto mesi fa dal governo centrale del conservatore Rishi Sunak. Il testo cassato assicurava il diritto di libero cambiamento anagrafico di genere sessuale a partire dai sedici anni di età con la semplice iscrizione a un registro ad hoc. Ma ora l’esecutivo è pronto a sfoderare una nuova legge che mira a combattere il fenomeno della terapia di conversione ma che in realtà rischia di colpire anche i genitori in buona fede.

Come evidenziato dal Telegraph, i genitori che non permettono ai propri figli di cambiare sesso rischiano fino a sette anni di carcere. Secondo gli esperti le pratiche di conversione hanno avuto luogo prevalentemente in un contesto familiare e per questo è necessario “terrorizzare” i genitori che rifiutano di accettare un figlio trans. Ma c’è anche un altro aspetto da considerare di questo intervento. La legge infatti colpirebbe anche i genitori che impediscono ai figli di “vestirsi in un modo che rifletta il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere”. Non si tratta dunque di mamme e papà omofobi o iper-conservatori, ma di tutti quei genitori – in assoluta buona fede – in ansia per i figli, soprattutto più piccoli. Con buona pace dei talebani del mondo arcobaleno, è impossibile non provare preoccupazione: non è per nulla scontato consentire a un ragazzino di uscire truccato e con la gonna.

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Ma la legge scozzese non guarda in faccia nessuno e sono previste pene draconiane anche nei confronti dei genitori convinti di agire nel migliore interesse di bambini e ragazzi. Accanto a nuove sanzioni penali, potrebbero spuntare ordinanze civili preventive nei confronti di genitori e leader religiosi, anche laddove non fossero ancora avvenute pratiche di conversione. Ma c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: le novità bramate dall’SNP mettono a serio rischio la libertà di parola e di privacy nel Paese. E c’è chi è pronto a dare battaglia: “Siamo seriamente preoccupati che questi piani criminalizzino i genitori amorevoli, che potrebbero affrontare anni di prigione semplicemente per essersi rifiutati di aderire al culto dell’ideologia di genere”, le parole di Marion Calder, direttrice dell’associazione For Women Scotland.

L’ossessione gender potrebbe conferire poteri senza precedenti agli assistenti sociali, con un impatto devastante su terapisti e consulenti. Riflettori accesi anche sulla possibile criminalizzazione delle opinioni date in buona fede, basti pensare ai consigli dispensati dagli uomini di chiesa: chi invita il fedele a non cambiare sesso merita una multa? Qualche giorno di galera? Il governo ha ribadito di voler punire esclusivamente gli “abusi”, ma la legge presenta criticità non indifferenti, tant’è che difficilmente riceverà il via libera del governo centrale.

Massimo Balsamo, 10 gennaio 2024