Scuola, l’ultima idiozia: “Bermuda contro il clima”

Il preside di una scuola di Roma ha autorizzato i pantaloncini per gli studenti: “Fa caldo, colpa del cambiamento climatico”

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pantaloncini corti cambiamento climatico

Può suscitare reazioni contrastanti e magari mescolate, contraddittorie la decisione, stupida, insopportabile, di una scuola romana che autorizza – quindi impone – l’abbigliamento balneare in nome del riscaldamento globale. Può indurre a fastidio, insofferenza, “avete veramente rotto il cazzo”, così come a quel divertimento che sale dal compatimento: anche questa? Anche questa. Più la realtà sconfessa le cazzate fanatiche, ideologiche, e più i fanatici, secondo ideologia, ci si aggrappano: “ce ne vuole di più”.

Sono trovate in definitiva per finire sui giornali o sui social, come quel disgraziato filmato da compagni mentecatti mentre, in nome del vittimismo transgender, si esprime come un personaggio di Abatantuono o quello dei fumetti Cattivik: “tutelar i bambin, esser sé stess, siam tutt e tutt” (commento di uno sotto: “avete veramente rotto il cazzo”). Lo hanno rotto, ma anche se sconfortano i risultati, le prospettive, da incubo, di una società dissociata in mano a questi mostriciattoli, non è colpa loro. Tocca essere non indulgenti ma onesti nel tracciare le cause e gli effetti. E le cause, piaccia o meno, risalgono all’introduzione dell’Unione Europea: che se ne può dire che non risulti per difetto? Alzi la mano chi sa indicare un solo problema risolto dalla Ue, mentre di problemi ne ha originati, fomentati, endemizzati innumerevoli. La ricetta è sempre la stessa: siccome ha fallito, ce ne vuole di più. Purtroppo non si ricorda mai il presupposto: “Ma Ue vive di crisi”, disse l’ex cancelliere tedesco Schmidt. Oggi la Baronessa ha inventato una parola, permacrisi, per dire lo stesso. Crisi dietro crisi, crisi perenne da risolvere endemizzandola, col ricorso a trovate autoritarie, impositive e catastrofiche. La svolta green è prevista al costo di 5 trl di euro all’anno fino al 2050. Con quali risultati? L’unica certezza è che andranno persi 180 milioni di posti di lavoro, cioè praticamente tutti. “Però speriamo prima o poi di recuperarli”. Sperano? Cos’è, una gag di Raimondo Vianello?

Ma non è questo il peggio, il peggio è il condizionamento psicologico, è la weltanschauung gender, il woke d’importazione americana, il tutt* e tutt*; è la mostra nelle istituzioni europee col Cristo che fa le orge crocifisso a dei neri (un imbecille in malafade mi diceva durante una trasmissione che era arte e l’arte è sacra: due minuti dopo voleva censurare l’universo mondo in nome del laicismo putiniano, che solo un coglione poteva assumere quale ossimoro propositivo). È l’abitudine a mentire e mentirsi. Ogni giorno di ogni mese di ogni anno è il più caldo e siccitoso di tutti i tempi, dalla scomparsa dei dinosauri, non è vero, ogni maggio sono inondazioni e nubifragi ma passa la bugia che il pianeta è un unico Sahara per colpa dell’uomo bianco. Quindi vanno mandati gli studenti in bermuda e costume da bagno, a mò di gesto estetico-ideologico. Un po’ come quegli altri alunni finiti per magia a cantare inni palestinesi pro Hamas, faccenda grottesca sulla quale nessuno sa niente, non gli insegnanti, non i dirigenti. Si son messi a salmodiare da soli. Di solito in questi casi i responsabili se la cavano con la formula “d’accordo con le famiglie”, laddove le famiglie oscillano tra il culto dell’Islam “buono, inclusivo” e quello di Chiara Ferragni: gente di grande consapevolezza e lucidità estetica, a Pioltello, ricordate?, appena un mese fa, il Ramadan all inclusive, imposto e santificato da Mattarella, “adottato con tutte le famiglie”. E di fianco alla scuola tengono una madrassa dove si predica la guerra santa, la cancellazione di chi tutto gli consente.

La Ue è l’alluvione di disperati pronti a delinquere, le città a ferro e fuoco ma basta chiamarli nuova generazione e dare la colpa al bianco tossico vecchia generazione. “Colpa del governo” dice immancabilmente il sindaco vanitoso Sala ad ogni situazione malavitosa di Milano. Fino a due anni fa, col governo dei compari, non lo diceva, e anche questo processo di deresponsabilizzazione strategica è opera del conformismo indotto da Bruxelles. Tra le bugie colossali, l’auto elettrica: la hanno imposta ma il mercato, cioè gli uomini, cioè i cittadini europei, non la regge, ci stanno rinunciando tutti ma chi li quantifica i costi di un abbaglio durato dieci, quindici anni? Ed è tutto così. Però ce ne vuole di più, siamo alla politica esoterica, fatale. La Ue è nata come camera di compensazione della finanza globale, della grande industria, come si è visto coi vaccini che solo adesso si ammettono pericolosi, dopo tre anni di pressioni autoritarie e fanatiche, ma prendiamo atto che più nessuno vuole uscirne: non si può, la Ue si lascia solo in una bara, come per il crimine organizzato. “Ah, la cambiamo dall’interno”.

Davvero? Non c’è uno di questi che predicano l’entrismo leninista che non lo faccia per un tornaconto personale. Il resto sono chiacchiere sovietiche, tutto tranne che innocue. A voler vedere il mondo non con gli occhi della realtà ma dei propagandisti si va incontro a esiti imprevedibili ma sicuramente dissipatori e catastrofici. Quando il divulgatore Tozzi si chiede, retoricamente, se valgano di più gli esseri umani o le api, non fa una sparata da social, una sparata elettorale ma ripete in modo preciso, pedissequo, lo stesso dei più pesanti Bill Gates, Klaus Schwab, Fran Timmermans, Ursula von der Leyen, dei programmi europei che impostano la disinfestazione umana ora coi vaccini, ora con la “transizione green”, ora con la sterilità indotta da umanità demascolinizzata da “tutt* e tutt*”: siamo troppi, siamo il doppio del consentito, va operata la selezione naturale. Il guaio è che le conseguenze le pagano sempre gli altri, le scontano gli inermi e gli innocenti, primi fra tutti i ragazzini, i bambini dei quali l’onorevole Zan dice che “va garantito il cambio di sesso”.

Max Del Papa, 19 maggio 2024

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