“Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”. Con queste parole Serena Bortone ha reso nota l’assenza dello scrittore ossessionato dal fascismo all’appuntamento di questa sera con il suo programma in onda su Rai 3, dando vita a polemiche e dibattiti roventi sui social. Non poteva certamente mancare la sinistra, in prima linea quando c’è da inventarsi l’allarme censura. Ma la verità è un’altra, con buona pace dei soloni rossi.
Il fascismo, l’ostilità nei confronti del 25 aprile, l’attentato alla democrazia. Dalla solita Laura Boldrini all’immancabile Peppe Provenzano, passando per sindacati e grillini, le accuse nei confronti del governo si sono moltiplicate con il passare delle ore. L’annuncio sibillino della Bortone – non nuova all’opposizione al centrodestra – era sprovvisto di un dettaglio, reso noto dal direttore dell’approfondimento Paolo Corsini. Come evidenziato dal Giornale, l’assenza di Scurati sarebbe legata a motivi di natura economica. A causare lo strappo sarebbe infatti stato l’aumento dei costi per l’ospitata: “Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”.
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In altri termini, tutta colpa dei soldi. La possibilità per Scurati di andare dalla Bortone non è mai stata in discussione, ma questo la conduttrice non l’ha sottolineato, parlando addolorata di sgomento. Lo scrittore voleva parecchio denaro per pochi secondi di contributo: secondo Il Giornale, avrebbe chiesto un compenso di 2.000 euro per un minuto. Un cachet degno del miglior Salvador Dalì. Nessuna apparizione a titolo gratuito come invece previsto per Walter Veltroni, regolarmente ospite di “Che sarà” a prescindere dal tipo di intervento. In soldoni, parlare di Telemeloni è la solita stupidaggine strumentale per sollevare un polverone gratuitamente. Termine che Scurati non frequenta.
Franco Lodige, 20 aprile 2024
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