Cronaca

Scurati martire? Fate come me: meritano solo una pernacchia

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Quando ho letto i pezzi su Scurati sono impazzito. Per chi se lo fosse perso, la sostanza è che Scurati ha scritto un monologo inutile sul 25 aprile dicendo sostanzialmente che la Meloni è un’erede del fascismo. Scurati doveva andare in Rai a leggere questo monologhetto di un minuto pagato 1800 euro nella trasmissione di Serena Bortone. Su questo, non vi scandalizzate: oggi questi sono i prezzi anche per gli ultimi arrivati, non solo in Rai. All’ultimo minuto però, i dirigenti Rai comunicano allo scrittore che il monologo non si può fare e la conduttrice si arrabbia. La sua incazzatura ci sta tutta, mi arrabbierei anche io se mi tolgliessero un ospite, destra o sinistra che sia.

Certo è che se rendessi pubbliche tutte le volte che mi girano le balle, Mediaset mi calcerebbero via, mentre in Rai i conduttori possono scrivere quello che gli pare incolpando i dirigenti. Ecco, nelle aziende private le cose non funzionano esattamente così: i conduttori sono un po’ controllati dai manager per quanto riguarda i comportamenti aziendali. Ovviamente poi nelle proprie idee nessuno ci controlla.

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Detto questo, torniamo al punto. Scurati ha iniziato ad assomigliare sempre di più a quei calciatori che non vedono l’ora di ricevere un fallo in area di rigore. Ieri in piazza a Napoli ha letto il suo monologo sostenendo di avere un “bersaglio in fronte”.

Ma era un monologo del cavolo, una idiozia stratosferica. Insomma, le solita banalità sul 25 aprile. E ve lo dico: non me ne fotte nulla della Resistenza. Io penso che noi non dobbiamo la nostra libertà e la nostra democrazia alla resistenza comunista. Non dobbiamo niente a quei comunisti che avrebbero voluto fare da noi la nuova Jugoslavia. Piuttosto, penso che dobbiamo molto agli americani che sono morti per noi.

Pensandoci bene, quanto successo a Scurati non è poi così diverso rispetto a quanto è capitato me. Ricorderete che non troppo tempo fa Parenzo mi aveva invitato nella sua trasmissione a La7 in occasione della pubblicazione degli Altarini della sinistra. Mi aveva già prenotato anche il taxi, ma l’invito è stato disdetto proprio all’ultimo minuto. Secondo voi ho gridato alla censura? No. E invece Scurati ne fa un dramma. La verità è che i fighetti de’ sinistra non sono abituati, sennò non si spiegherebbero le sue dichiarazioni: “Meloni e i giornalisti squadristi mi stanno disegnando un bersaglio in faccia”. Ma voi capite che questo è patetico? È talmente pieno di sé che invece di lamentarsi del fatto che maleducatamente gli hanno cancellato l’invito all’ultimo, si crede un martire.

La ciliegina sulla torta è poi l’intervista di Saviano al Corriere della Sera. E qual è la prima cosa che dice quando si deve parlare di Scurati qual è? “Io ve l’avevo detto”. È fantastico! Questo “io” ipertrofico è la prima parola, come sempre, di ogni intervista e articolo di IO-Saviano. Ma non è tutto, aggiunge: “È successo anche a me”. Guarda caso, parla sempre da lui. Voi capite che questi di sinistra non bisogna toccarli. Si meritano però fare una gigantesca pernacchia.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 22 aprile 2024

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