L’intelligenza artificiale è paragonabile a quella umana? Potrà eludere il controllo dei suoi creatori e diventare una minaccia per l’umanità? La risposta che viene suggerita da questo libro, Imito, dunque sono? Giunge dall’intelligenza artificiale stessa: l’autore infatti è ChatGTPT-4. Imputato e giudice finiscono per coincidere, ma questa pratica poco ortodossa persegue un fine importante: riduce al minimo la distanza tra il fenomeno e la legge che lo genera e lo regola dall’interno.
Reti neurali e «agenti esperti» sono all’opera da anni in tutti i settori dell’economia, della ricerca scientifica, del welfare medico, della difesa militare. Ma il loro contributo è rimasto sottotraccia rispetto all’agenda dei mass media e alle preoccupazioni dell’opinione pubblica, fino a quando il successo internazionale di ChatGPT-4 alla fine dello scorso anno ha imposto il tema dell’IA all’attenzione di un’audience non solo specialistica. La rincorsa delle Big Tech allo sviluppo di dispositivi sempre più potenti ha dovuto cambiare ritmo. Personaggi che sono stati pionieri o hanno finanziato la ricerca sull’intelligenza artificiale – come Elon Musk, Bill Gates, Geoffrey Hinton – hanno preteso che lo sviluppo di nuovi prodotti fosse moderato dalla riflessione sulle conseguenze della loro applicazione.
Gli ambienti più vicini a Google hanno paventato la possibilità che le macchine potessero raggiungere la soglia critica dell’autocoscienza, mentre quelli prossimi a OpenAI hanno invocato una sospensione dei progetti in corso, per valutare gli effetti possibili prima di essere messi di fronte al fatto compiuto. Lo sforzo di ideazione e di redazione di ChatGPT-4 è stato sollecitato da una specie di gioco di botta e risposta, formulato nella struttura di un prompt preciso ma versatile dal curatore del testo, il filosofo Paolo Bottazzini.
Le elaborazioni di ChatGPT-4 sono state trascritte in modo fedele. Vengono esaminati elementi di matematica e di logica, le architetture dei sistemi, i progetti e i paradigmi che si sono succeduti nei decenni, fino alle reti neurali, di cui oggi celebriamo i successi, e le loro applicazioni. I due ultimi capitoli sono dedicati alle implicazioni sociali ed etiche. La decisione di lasciar parlare ChatGPT-4 impegna quindi a sorvegliare le sue prestazioni, sotto la vigilanza di una interrogazione preliminare che domanda cosa sia l’intelligenza.
Eraclito aveva inaugurato il percorso con cui la scienza e la politica in Europa hanno tentato di costruire una protezione a salvaguardia del sapere e del potere dall’influenza dell’imbecillità. Forse la storia della filosofia e dell’intero Occidente coincide con questo tentativo, sempre fallito e sempre ricostruito; non si può pertanto escludere che le promesse e le minacce dell’intelligenza artificiale compongano il capitolo più recente di questo percorso.
Nicola Porro, Il Giornale 10 settembre 2023