Cronaca

L'addio alla Rai

“Se avessero fatto un altro accordo…”. La stilettata di Renzi a Fazio

Matteo Renzi su Fabio Fazio

Matteo Renzi a Palazzo Chigi c’è stato e pure lui, da capo del governo, ha gestito il dossier Rai. Come? Non è di questo che vogliamo discutere. Oggi infatti la notizia è Fabio Fazio e il suo addio a viale Mazzini, un addio che – anche per colpa di un improvvido tweet di Salvini – sta trasformando il conduttore in una sorta di martire. Sulla chiusura di Che tempo che fa molto si è detto e tanto si è scritto, anche a sproposito, soprattutto da parte dei cantori della parrocchietta di Fazio. Il conduttore non è un martire, visto che ha scelto autonomamente di lasciare mamma Rai e di accasarsi in una emittente privata, pagato milioni di euro, e il tutto prima ancora che i nuovi vertici della tv di Stato potessero mettere mano al dossier.

La pensa così anche il direttore del Riformista, che oggi a L’Aria che tira non ha lesinato critiche verso chi sta trasformando la legittima decisione (di mercato) di Fazio in una sorta di affronto alla democrazia e alla libertà di stampa.

“Il mio suggerimento a Matteo Salvini è di occuparsi dei cantieri e di lasciar fare il servizio pubblico a chi lo deve fare – ha detto il senatore – Però non mi tiro indietro. Secondo me la Meloni ha sbagliato ad accelerare le dimissioni di Fuortes, però è del tutto legittimo. Nel momento in cui lo ha fatto… Fazio se ne è andato non perché è stato cacciato, ma perché non gli è stato rinnovato il contratto alle stesse condizioni di Discovery. Se io fossi stato il dg della Rai, avrei fatto il tutto per tenerlo perché era un valore aggiunto. Ma non si può nemmeno far passare per vittima tutti quelli che se ne vanno. Fazio va a guadagnare di più: è il mercato, non è un martire della libertà democratica. Se avessero fatto un accordo economico diverso probabilmente sarebbe rimasto. Da qui a considerarlo vittima…”. Come dargli torto?