Non si spengono le polemiche per la brutta vignetta firmata da Natangelo sul Fatto Quotidiano. Lo abbiamo detto e ridetto: ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma quel disegno era esagerato, cattivo, prendeva di mira la sorella di Meloni più che il ministro Lollobrigida. E ha provocato l’indignazione di molti, sia a destra che a sinistra, esclusi Elly Schlein, Giuseppe Conte, i grillini in genere e ovviamente Marco Travaglio.
Tutto nella norma. Tuttavia ieri, pur di difendere l’operato di Natangelo, in diretta a Otto e Mezzo si è arrivati a rasentare l’assurdo. Mentre Federico Palmaroli, autore de Le più belle frasi di Osho, spiegava dettagliatamente perché secondo lui il collega aveva esagerato prendendo di mira la sorella Arianna anziché il premier Giorgia Meloni, Alessandro De Angelis la spara grossa. E vede razzismo pure dove non c’entra nulla. “Mi pare una reazione un po’ sproporzionata – afferma il vicedirettore dell’HuffPost – la seconda carica dello stato e il Ministro della Cultura, tutte persone che hanno taciuto per le frasi di Lollobrigida sulla sostituzione etnica. La satira è politicamente scorretta per natura. Giorgia Meloni diceva: ‘Viva la libertà di satira perché smonta il politicamente scorretto’. L’allusione al sesso, le corna? Ci si fonda la commedia all’italiana, da Lando Buzzanca a Monicelli, i cinepanettoni…”. Poi la bomba finale: “Mi chiedo anche: se ci fosse stato un bianco al posto di un nero, ci sarebbe stata la stessa reazione?”.
Per fortuna Lilli Gruber ha fatto cadere nel nulla questa stramba considerazione di De Angelis. Passi infatti il ragionamento sulla satira, che può essere pure scomoda e dissacrante. Passi l’analisi sulla reazione “un po’ sproporzionata” del governo, che ha mobilitato tutte le cariche dello Stato solo per una vignetta. Ma che c’entra il colore della pelle del soggetto immaginario ritratto nel letto con Arianna Meloni? È folle pensare che ritrarla con un uomo bianco avrebbe scatenato minori polemiche, quando banalmente – come spiegava ieri Osho – tutto è sorto dal fatto di aver realizzato “un’allusione molto grave, entrando in una dinamica coniugale, e alludendo ad un tradimento extraconiugale”.
Un attacco “fuori luogo” ed “esagerato”, insomma. Legittimo per carità, come ogni satira, ma discutibile. Il colore della pelle del soggetto ritratto – comunque – non c’entra un fico secco.
Per approfondire
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