In guerra vale tutto. Anche spacciare il presidente “nemico” come pazzo, malato, prossimo al decesso, colpito da un tumore, sostituito da un sosia, per poi ritrovarselo ancora lì, alla guida del Cremlino, quattro mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Vale tutto, dicevamo. Dunque ormai non ci stupiamo più di nulla: non ci sorprendono le liste di putiniani, l’informazione a senso unico, la stampa militante. Niente di niente. Però arrivare a dire che Vladimir Putin ha scatenato la cosiddetta “operazione speciale” perché è un uomo, beh: questo pare veramente troppo.
A ideare questa brillante, si fa per dire, teoria è stato nientepopodimeno che Boris Johnson. Il quale, dopo essere stato accusato dai media delle più incredibili nefandezze tra Brexit e party gate, sembra ora apprezzare le carezze dei giornali quando parla male di Putin. Ieri, per dire, durante un’intervista alla tv tedesca Zdf, BoJo ha affermato: “Se Putin fosse una donna, cosa che ovviamente non è, ma se lo fosse, penso davvero che non si sarebbe avventurato in una guerra folle e machista di invasione e violenza come ha fatto lui. Se volete un esempio perfetto di mascolinità tossica, è quello che sta facendo in Ucraina”.
Ce lo saremmo attesi da tutti, eh. Un’idiozia simile poteva produrla una qualsiasi femminista di paese, una paladina del #metoo, una vestale della schwa. Ma non Boris Johnson, suvvia. Che vuol dire che se Putin fosse stato femminuccia non avrebbe scatenato una guerra? Siamo al gender commander? Se fosse stato transessuale, per dire, l’avrebbe dichiarata solo a metà? Il Donbass sì, ma non Kiev? La guerra con la mascolinità tossica non c’entra un fico secco. Lo dice bene (deo gratias) il ministro degli Esteri di Bojo, la combattiva Liz Truss. Putin sarà anche “uno spaventoso dittatore”, però “sia le donne sia gli uomini siano capaci di azioni terribili e spaventose”. Amen.
Nel mezzo, va registrata anche la reazione del diretto interessato. Ovvero del macho Putin. “Non ho intenzione di dire ‘cosa sarebbe stato'” se al governo ci fosse una donna, ha detto lo Zar. “Voglio solo ricordare a questo proposito gli eventi della storia recente, quando Margaret Thatcher decise di lanciare le ostilità contro l’Argentina sulle Isole Falkland. Qui, una donna ha deciso di iniziare le ostilità”. Secondo Putin, l’interesse del Regno Unito per le Falkland “era dettato da nient’altro che ambizioni imperiali, conferma dello status imperiale. Pertanto, penso che in ogni caso, dall’attuale primo ministro della Gran Bretagna, questo non sia un riferimento molto corretto a ciò che sta accadendo oggi”. Uno a uno e palla al centro?