“Nasci da incendiario, muori da pompiere”, cantava Ligabue. A Beppe Grillo è toccata una parabola simile: anni da forcaiolo con i processi degli altri, adesso è diventato garantista, anzi, addirittura è finito a lamentarsi della gogna mediatica, perché adesso, alla sbarra, potrebbe finirci il figlio.
Per Ciro Grillo, accusato dello stupro di una ragazza italosvedese, si profila infatti il rinvio a giudizio. Dal contenuto dei cellulari sequestrati vengono fuori dettagli inquietanti sulla presunta violenza. Noi, però, vogliamo restare coerenti con noi stessi: garantisti fino alla fine e non a targhe alterne, ovvero quando ci conviene. Certo, qualche domanda viene da farsela.
Ad esempio, che fine hanno fatto le femministe? Ieri, nel suo video in stile avvocato del diavolo, il fondatore del M5s ha detto che “c’è un video, passaggio per passaggio, e si vede che c’è la consensualità: un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori”. Bonjour finesse. Ma a parte il linguaggio colorito, le nostre paladine del Metoo, sempre pronte a criminalizzare il maschio, decise a punire come una violenza carnale pure uno sguardo sul vagone del treno, adesso perché non dicono nulla sul guru dei 5 stelle, che gigioneggia sui giovinastri che “saltellano col pisello”? Dove si sono nascoste? Citofonare “Non una di meno”, Asia Argento, Michela Murgia e compagnia…
Da ultimo, due parole sulla lagna di Grillo per la durata delle indagini (due anni) e la macchina del fango. Primo: caro capocomico, te ne sei accorto adesso di come funziona la giustizia in Italia? Per velocizzarla, voi del M5s avete pensato bene di ridurre le garanzie per gli imputati. E intanto il sistema alla Palamara continua a prosperare…
Secondo: gogna mediatica? Ma dove? Della vicenda ne hanno parlato in pochissimi, tutti gli altri si sono mossi in punta di piedi, per non disturbare l’inciucione tra pentastellati, Pd, Matteo Renzi e Leu. Che dovrebbe dire, allora, Fausto Brizzi, vittima di accuse montate, ma linciato e sputtanato in men che non si dica?
Nicola Porro, 19 aprile 2021
Ps: su questo sito online, che certo non ama Grillo, di questa vicenda non abbiamo mai parlato, lo facciamo ora solo perché è stato lui a farlo.