Cronaca

Il caso giudiziario

Se il killer obeso scarcerato rilascia pure interviste

Dimitri Fricano: “Da sei anni non vivo più. Chiedo scusa ai genitori di Erika”. Ira dei familiari della vittima

Killer obeso Dimitri Fricano

Dimitri Fricano, riconosciuto colpevole per l’omicidio della fidanzata Erika Preti nel 2017, parla per la prima volta in televisione dopo la sua scarcerazione. E lo fai microfoni di Pomeriggio Cinque, in una intervista dove il 35enne di Biella si dice angosciato e corroso dal rimorso per quanto fatto. “Io vivevo per la mia fidanzata e avrei pagato oro perché fossi morto io. Purtroppo, è andata al contrario”, ha affermato l’uomo. “Sono uscito di testa e sono diventato di duecento chili”.

Sebbene condannato a trent’anni di carcere, Fricano ha potuto abbandonare il carcere grazie ad una decisione del Tribunale di sorveglianza di Torino. Al suo peso, che supera i 200 chilogrammi, e ai suoi gravi problemi motori e cardiovascolari, è stata attribuita la possibilità di proseguire la detenzione ai domiciliari. Una decisione che ha sollevato molte polemiche.

Intervistato da Ilaria Dalle Palle di Pomeriggio Cinque, Fricano ha aggiunto: “Non so cos’è successo. Io non vivo più, sono ossessionato da questa cosa. Vivo su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per degli anni perché non ce la facevo, non ce la facevo a uscire dalla cella”. Il 35enne rigetta insomma l’ipotesi che la sua scarcerazione sia una “ingiustizia” o che abbia trovato la scusa dell’eccessiva massa per uscire di cella. “Non è che hanno mandato a casa un trentenne perché obeso e fumatore – ha spiegato – io sono a rischio vita sine qua non est, cioè a rischio vita in ogni secondo della giornata”.

Clicca qui per vedere il video dell’intervista

L’omicidio di Erika Preti risale al 2017. L’11 giugno, durante la preparazione di un pasto per la spiaggia, un rimprovero di Erika a Dimitri scatenò una violenta reazione di quest’ultimo che l’ha uccisa con cinquantasette coltellate. Il 35enne ha tentato inizialmente di mascherare l’omicidio come una rapina finita male, ma alla fine ha confessato alle autorità.

La sentenza di trent’anni di reclusione è arrivata nel 2022. Tuttavia, a causa dell’evidente deterioramento della sua salute, Fricano è stato scarcerato pochi giorni fa su decisione del Tribunale di Torino. La motivazione del tribunale cita: “Obesità severa, fumo attivo e impossibilità di disporre di pasti ipocalorici e seguire le indicazioni dietetiche”.

La decisione del tribunale è stata un colpo al cuore per i genitori di Erika Preti che hanno definito la decisione una “pugnalata al cuore”. E forse il fatto che l’omicida della loro figlia, oltre a tornare a casa, si prenda anche la libertà di rilasciare interviste, sarà una ulteriore mazzata. Non per colpa dell’inviata, ovviamente, che ha solo portato a casa uno scoop. “Quella è un famiglia pericolosa – hanno commentato i genitori di Erika – O vengono ricoverati in psichiatria oppure dovrebbero finire tutti in carcere”. La risposta alle domande della cronista potrebbe tuttavia avere delle conseguenze per Dimitri: Salvatore Parolisi, infatti, per qualcosa di simile si vide revocare tutti i permessi e venne costretto al rientro in carcere.

Qui sotto la trascrizione dell’intervista

Dimitri Fricano: Io non vivo più da sei anni e gli chiedo scusa ai genitori e gliel’ho già chiesto scusa anche in carcere, in sede di giudizio. Io sono uscito di testa e sono diventato duecento chili.

Ti manca la tua fidanzata?

Dimitri Fricano: Io vivevo per la mia fidanzata e avrei pagato oro perché fossi morto io. Purtroppo, è andata al contrario.

Ma ti ricordi di quello che hai fatto?

Dimitri Fricano: Non so cos’è successo.

Non ti ricordi le cinquantasette coltellate?

Dimitri Fricano: Quelli sono numeri che non si sa neanche se sono reali.

Quindi tu dici che sei ingrassato e hai fumato tanto perché non vivi più da quando l’hai uccisa?

Dimitri Fricano: Io non vivo più, sono ossessionato da questa cosa.

Dimitri, sappiamo e ti vediamo che non stai bene.

Dimitri Fricano: Vivo su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per degli anni perché non ce la facevo, non ce la facevo a uscire dalla cella. Non è che hanno mandato a casa un trentenne perché obeso e fumatore, io sono a rischio vita sine qua non est, cioè a rischio vita in ogni secondo della giornata.

Padre di Dimitri Fricano: Sono delle tragedie! Nella tragedia c’è chi finisce male, ma anche mio figlio non è che finito bene. Non ha capito niente e voleva morire lui al suo posto e lei, lo vede come le vuole bene.