Politica

Se la Francia schifa i migranti di Lampedusa

Il ministro torna ad attaccare l’Italia e annuncia che Parigi non accoglierà i migranti sbarcati a Lampedusa

darmanin migranti © daboost tramite Canva.com

Al centro dell’agenda dell’esecutivo di Giorgia Meloni, c’è ancora la questione migranti. Non solo per il notevole afflusso verificatosi nelle ultime settimane – che hanno portato Lampedusa in una condizione di letterale collasso – ma perché ci sono pure Francia e Germania a sbarrare la strada a Palazzo Chigi. Prima Berlino, la quale ha affermato chiaramente di non voler accogliere i profughi arrivati in Italia; poi è intervenuta Parigi blindando il confine con Ventimiglia.

Ma le cattive notizie per il centrodestra italiano non finiscono qui. Stamattina, un centinaio di migranti – sistemati a Porto Empedocle – hanno cercato di fuggire dalla struttura. Un tentativo che ha avuto esito positivo, affiancato dalle forti preoccupazioni delle forze dell’ordine nel mantenere la pubblica sicurezza nell’area. Subito dopo l’accaduto è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a specificare che la situazione a Lampedusa è “esplosiva“.

Le parole di Darmanin

Nel frattempo, la Francia ha tenuto ancora una volta a ribadire la propria “solidarietà”. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha affermato chiaro e tondo che Parigi “non accoglierà chi sbarca a Lampedusa”, auspicando insieme alla Germania “una sorveglianza aerea e navale”. Il ministro francese ha poi continuato: “La Francia vuole aiutare l’Italia a controllare la sue frontiere per impedire alla gente di venire”, ha detto rispondendo a una domanda in merito. E ancora: “Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte”.

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Caos migranti

Darmanin è poi intervenuto anche sulle richieste di asilo: “Ciò che vogliamo dire ai nostri amici italiani, che credo siano perfettamente d’accordo con noi, è che dobbiamo proteggere le frontiere esterne dell’Unione europea e soprattutto esaminare subito le richieste d’asilo. Quando non ci sono le condizioni, rimandare (i migranti, ndr) nel loro Paese”. Insomma, è un nuovo braccio di ferro tra Roma e Parigi, dopo le polemiche serrate di qualche mese fa, quando fu lo stesso Darmanin a tacciare l’Italia di “incapacità” nella gestione dell’emergenza immigrazione. Parole che avevano portato a far saltare l’incontro (da tempo fissato) tra Antonio Tajani e la collega francese, Catherine Colonna, previsto la sera stessa a Parigi. Il ministro dell’Interno francese aveva poi aggiunto che a Palazzo Chigi si era insediato un governo di “estrema destra scelto dagli amici della signora Le Pen”.

Nel frattempo, il consiglio dei Ministri ha dato il via libera alle nuove misure restrittive sulla permanenza dei migranti dopo lo sbarco in Italia. Si tratta del primo Cdm dopo la visita di ieri a Lampedusa del premier Giorgia Meloni, insieme alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ed alla commissaria agli Affari interni Ue, Ylva Johansson. Tra le misure sul tavolo, vi è l’istituzione di un Centro per i rimpatri in ogni Regione e l’aumento del trattenimento dei migranti fino a 18 mesi, il massimo consentito dalla normativa europea.

Matteo Milanesi, 18 settembre 2023

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