Commenti all'articolo Se muori, espianto di organi automatico: la “rivoluzione” svizzera
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Carlo Piccinelli
17 Maggio 2022, 2:48 2:48
Il problema sta nella certezza che chi è “morto cerebralmente” sia morto per davvero cioè non possa più recuperare qualsiasi minima forma di coscienza. Forse in Svizzera il controllo su questa triste condizione è severo e scientificamente affrancato in modo incontestabile. Ma la “morte cerebrale” rimane una sorta di mistero e un assioma di valore statistico dato che in molti casi si sono verificate condizioni di inversione, anche se quasi sempre parziale, nel recupero della coscienza. Forse è giusto permettere una scelta personale preordinata sul destino del proprio corpo, ma mi chiedo: per i minorenni, i bambini, chi decide?
Davide V8
16 Maggio 2022, 22:06 22:06
“Rivoluzione” errata, anzi concettualmente obbrobriosa.
Come dice giustamente Danilo, il corpo non è nella disponibilità di altri, tanto meno di una massa di lesi che votano a maggioranza.
Fuori di testa che si possa disporne salvo dichiarazione contraria.
Già mi immagino le dichiarazioni non pervenute, perse, non viste, non valide per qualche scusa burocratica, ecc.
Ma in ogni caso non sta nè in cielo nè in terra che si possa disporre a piacimento delle altre persone (notare che è solo “morte cerebrale”, tra l’altro) in caso non vengano espresse preferenze in merito.
Maliao
16 Maggio 2022, 16:47 16:47
In Svizzera, per ora, mi fiderei. Io ho sempre dato autorizzazione e mi sembra anche ragionevole che si salvi una vita con l’aiuto di chi non è più, anche senza chiedere consenso e troppa burocrazia.
Spaventa però la “tendenza”; come notano in molti nei commenti, non è difficile immaginare sviluppi nefasti: si comincia col moribondo espiantato d’urgenza per non perdere l’intervento, e un gradino alla volta si arriva a “the Island”;
non dimentichiamo che se non si allevano ancora umani per espiantare organi, già si “usano” gli oppositori testardi (Uygurs, Falun Gong…): noi del sito saremmo “ottimi” candidati !
agosvac
16 Maggio 2022, 15:13 15:13
Non sono mai riuscito a capire questa diatriba dei trapianti di organi. Quando si muore si muore e nessuno ha più alcun diritto di decidere del suo corpo. Bisogna vedere solo come mai la medicina moderna non riesce a fare guarire la gente ed ha necessità dei trapianti di organi. E’ un problema medico, non etico. Tra l’altro ci sono altri problemi a livello psicologico. Continuare a vivere perché un altro è morto, non sempre è accettabile.
Stefano Marone
16 Maggio 2022, 14:23 14:23
Ma in Italia è già così.
de-nazificando
16 Maggio 2022, 14:09 14:09
ALTRO:
– Il secondo più grande produttore di grano al mondo sta bloccando le esportazioni, con conseguenze di vasta portata.
– Il volume di gas russo pompato attraverso l’Ucraina verso l’UE continua a diminuire.
– L’attacco degli Stati Uniti al cartello dell’OPEC minaccia di spingere il prezzo del petrolio a 300 dollari
– Come il Sud America è stato sotto il dominio degli Stati Uniti per due secoli e come gli stati e i popoli si stanno ora ribellando a Washington.
Il problema sta nella certezza che chi è “morto cerebralmente” sia morto per davvero cioè non possa più recuperare qualsiasi minima forma di coscienza. Forse in Svizzera il controllo su questa triste condizione è severo e scientificamente affrancato in modo incontestabile. Ma la “morte cerebrale” rimane una sorta di mistero e un assioma di valore statistico dato che in molti casi si sono verificate condizioni di inversione, anche se quasi sempre parziale, nel recupero della coscienza. Forse è giusto permettere una scelta personale preordinata sul destino del proprio corpo, ma mi chiedo: per i minorenni, i bambini, chi decide?
“Rivoluzione” errata, anzi concettualmente obbrobriosa.
Come dice giustamente Danilo, il corpo non è nella disponibilità di altri, tanto meno di una massa di lesi che votano a maggioranza.
Fuori di testa che si possa disporne salvo dichiarazione contraria.
Già mi immagino le dichiarazioni non pervenute, perse, non viste, non valide per qualche scusa burocratica, ecc.
Ma in ogni caso non sta nè in cielo nè in terra che si possa disporre a piacimento delle altre persone (notare che è solo “morte cerebrale”, tra l’altro) in caso non vengano espresse preferenze in merito.
In Svizzera, per ora, mi fiderei. Io ho sempre dato autorizzazione e mi sembra anche ragionevole che si salvi una vita con l’aiuto di chi non è più, anche senza chiedere consenso e troppa burocrazia.
Spaventa però la “tendenza”; come notano in molti nei commenti, non è difficile immaginare sviluppi nefasti: si comincia col moribondo espiantato d’urgenza per non perdere l’intervento, e un gradino alla volta si arriva a “the Island”;
non dimentichiamo che se non si allevano ancora umani per espiantare organi, già si “usano” gli oppositori testardi (Uygurs, Falun Gong…): noi del sito saremmo “ottimi” candidati !
Non sono mai riuscito a capire questa diatriba dei trapianti di organi. Quando si muore si muore e nessuno ha più alcun diritto di decidere del suo corpo. Bisogna vedere solo come mai la medicina moderna non riesce a fare guarire la gente ed ha necessità dei trapianti di organi. E’ un problema medico, non etico. Tra l’altro ci sono altri problemi a livello psicologico. Continuare a vivere perché un altro è morto, non sempre è accettabile.
Ma in Italia è già così.
ALTRO:
– Il secondo più grande produttore di grano al mondo sta bloccando le esportazioni, con conseguenze di vasta portata.
– Il volume di gas russo pompato attraverso l’Ucraina verso l’UE continua a diminuire.
– L’attacco degli Stati Uniti al cartello dell’OPEC minaccia di spingere il prezzo del petrolio a 300 dollari
– Come il Sud America è stato sotto il dominio degli Stati Uniti per due secoli e come gli stati e i popoli si stanno ora ribellando a Washington.
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