Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha esordito elencando i mantra politicamente corretti degli ultimi anni: “Allora ragazzi, oggi ho da dire solo una cosa in apertura di questa emissione radiofonica. Solo una cosa che mette in riga tutti i pensieri di questi giorni. Non si poteva mettere in dubbio una volta, non tanto tempo fa, qualche anno fa, il dio vaccino, ve lo ricordate? Nessuno poteva mettere in dubbio il dio vaccino. Come nessuno può mettere in dubbio oggi il riscaldamento climatico per colpa dell’uomo. Come non si può dubitare che i diritti dei gay siano in pericolo. Come non si può dubitare che in fondo ci sono i fascisti al governo. Che c’è un pericolo democratico.”
Il conduttore di Radio24 ha poi affrontato il tema del patriarcato, termine che, a suo avviso, sembra essere diventato una sorta di mantra incontestabile. “Adesso va di moda il patriarcato. Va di moda pronunciare la parola ‘patriarcato’. E tutti ci sentiamo sollevati dalla parola patriarcato. In fondo non è stato un mostro ad uccidere la ragazza, la Giulia Cecchettin. È stato il patriarcato. Qualcosa di ineffabile. La cultura, la società. In fondo tutti noi. Se neghi che in Italia esista ancora il patriarcato sei paragonato a un untore. Un dannato”.
Cruciani ha poi proseguito sottolineando la pressione sociale che esiste per accettare queste “verità” indiscusse. “Ah, il patriarcato. È il nuovo signore da adorare. La nuova religione. Il nuovo mantra. Non credere a questo nuovo mantra è come violare una legge. Se non aderisci sei fuori”.