Sa quando ho capito che il suo destino era segnato? Da studioso di segnali deboli, quando i media di regime hanno cominciato a usare una sua fotografia di grande impatto visivo, barba e ghigno facevano pensare a lei non come a un magistrato ma come a un infame, nell’accezione usata nei salotti, sia radical chic sia delle Mafie. Lei era rappresentato come una “cosa tremolante”, un’immagine da sentenza mediatica già passata in giudicato.
Forse le sarà sfuggito, ovvio, lei non è un mio follower, ma una settimana fa ho scritto questo tweet: “Se ne avessi il potere farei triplicare la scorta al dottor Palamara”. Si riguardi caro dottore, e buona fortuna.
Riccardo Ruggeri, 3 giugno 2020