L’Occidente cade a pezzi. Vittima di un irrefrenabile odio di sé e dei violenti colpi inferti da ideologie perverse e irrazionali che stanno via via occupando il vuoto lasciato da un cristianesimo sempre meno presente nelle esistenze degli occidentali. Ai millenari valori della cristianità vengono infatti sempre più spesso sostituiti gli sgangherati precetti della dottrina dominante di turno innalzata al rango di un vero e proprio culto laico. Il cristiano si trova pertanto costretto, suo malgrado, ad assistere impotente al crollo di tutti i capisaldi della sua fede eretti in sedici lunghi secoli di evangelizzazione cristiana dell’Occidente.
La religione abdica così mestamente per fare spazio a moderne forme di paganesimo politicamente corrette e climaticamente sostenibili, che si insinuano nei gangli vitali della società occidentale, egemonizzandola ed evacuando da essa quel che resta della cristianità. E mentre da un lato si diffondono a macchia d’olio le nuove ideologie imperanti con il loro bagaglio di innato antioccidentalismo, dall’altro, l’impeto travolgente di un Islam sempre più invadente e pretenzioso minaccia dall’interno una civiltà occidentale ormai perennemente disorientata e totalmente in balia degli eventi. La morsa pagano-musulmana che opprime l’Occidente cristiano si fa dunque sempre più stringente: ne spazza via gli anticorpi, ne intacca organi e tessuti vitali, ne occlude le vie respiratorie fino all’asfissia.
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In questa fase di profondo malessere e disarmante debolezza, contraddistinta peraltro da un attacco senza precedenti ai valori fondamentali della cristianità, gioca un ruolo fondamentale il Vaticano, e più specificatamente la figura del Sommo Pontefice. O meglio, sarebbe forse più opportuno dire che la Chiesa di Papa Francesco non sta giocando il ruolo fondamentale che sarebbe inevitabilmente chiamata ad interpretare. Il papato di Bergoglio si è infatti rivelato intriso di ideologismo antioccidentale e al contempo privo di qualsivoglia sostanza teologica, avendo concentrato la propria decennale missione esclusivamente su istanze mondialiste e terzomondiste, nonché sullo sradicamento ideale delle stesse fondamenta su cui erge la cristianità.
Non è un caso, infatti, che proprio nel decennio bergogliano sia letteralmente impazzito un incontenibile sentimento anti-occidentale fondato sull’odio indiscriminato verso i valori tipici dell’occidentalismo e di quel capitale, espressione del modello socio-economico occidentale, che nel corso degli anni ha sottratto al ricatto della fame milioni di essere umani.
Con Bergoglio l’Occidente ha smarrito la propria centralità nel mondo, dismettendo poco alla volta ogni valore della sua secolare civiltà, e riducendosi a un mero luogo di accoglienza planetaria e correttezza politica. Un grande corridoio umanitario aperto indiscriminatamente a tutti per spazzare via un ingombrante e immorale passato colonialista e ripulire le sporche coscienze occidentali.
Se dunque il papato di Giovanni Paolo II è stato consegnato alla storia come quello del trionfo dell’Occidente libero e capitalista sul comunismo sovietico, quello di Papa Francesco sarà ricordato come il pontificato dell’autoflagellazione del malvagio Occidente, causa e origine di ogni male, e della sua definiva scristianizzazione in favore dell’Islam più radicale e del becero progressismo dell’anti (anti-occidentale, anti-cristiano, antimoderno, antieconomico, anti-capitalista, alla faccia del progresso).
L’Occidente si apprestra pertanto a divenire irreversibilmente post-cristiano, con buona pace degli stessi cristiani, ormai mestamente ridotti a minoranza in casa propria, e con il consenso, neppure troppo implicito, di Francesco, il Papa dichiaratamente anti-occidentale.
Salvatore Di Bartolo, 25 novembre 2023
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