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Dopo l’elogio del premier britannico laburista Keir Starmer, il ‘modello Albania‘ incassa il gradimento anche del cancelliere federale tedesco Olaf Scholz. Il patto sui migranti siglato lo scorso 6 novembre a Roma da Giorgia Meloni e Edi Rama sembrerebbe piacere parecchio all’esecutivo teutonico, a tal punto che Berlino sarebbe addirittura favorevole a proporre l’europeizzazione dell’accordo in sede comunitaria.
“Il cosiddetto ‘modello Albania’ è un argomento che continuerà a svolgere un ruolo nelle ulteriori discussioni sia all’interno della Germania che a livello europeo”, fa sapere il portavoce del ministero degli Interni tedesco Maximilian Kall, che ammette, peraltro, come Berlino stia seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di attuare anche in Germania procedure di asilo esternalizzate simili a quelle previste dal protocollo italo-albanese. Non solo. Perché dal ministero degli Interni lasciano altresì trapelare il gradimento di Berlino verso l’ipotesi di una soluzione comune europea per la gestione dei flussi migratori: “Il governo federale dovrebbe anche tenere colloqui a livello internazionale in questo contesto”, ha dichiarato un altro portavoce di Nancy Faeser, il ministro socialdemocratico per gli Affari interni che, secondo accreditate fonti ministeriali, non disdegnerebbe affatto l’idea che il governo federale possa decidere di replicare il modello Albania. Nettamente contrari all’attuazione del modello italo-albanese in Germania invece i Verdi, che bollano la soluzione anti-immigrazionista paventata da Olaf Scholz come “populista” e “incompatibile con il diritto europeo e internazionale”.
Per capire se effettivamente l’esecutivo tedesco propenderà per tale soluzione, bisognerà tuttavia attendere le prossime settimane, presumibilmente il mese di dicembre, quando la Germania presenterà ufficialmente il proprio modello per la gestione dei flussi migratori, che, in ogni caso, sancirá per i tedeschi un radicale cambio di paradigma in materia di immigrazione e la fine delle politiche aperturiste finora tanto care ai socialdemocratici.
Salvatore Di Bartolo, 22 settembre 2024
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