Commenti all'articolo Se rivolta dev’essere, la facciano i millennial

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Nuccio Viglietti
Nuccio Viglietti
15 Giugno 2020, 11:24 11:24

Inebetiti cloroformizzati lobotomizzati da 50 anni di immeritato benessere…siamo docili agnelli pronti macello…suicidio di una civiltà…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

Roberto T
Roberto T
13 Giugno 2020, 21:07 21:07

No, fatemi capire che vuole al-Sisi, qui nessuno è fan di Erdogan ma ricapitoliamo la situazione:
Haftar, finanziato dagli Emirati Arabi Uniti (l’articolo non ne parla ma essenzialmente i padroni di Haftar, chi davvero paga è negli Emirati) fino a poco tempo fa pensava di poter vincere la guerra forte anche dell’appoggio russo (non diretto ma tramite i mercenari della Wagner). al-Sarraj cercò aiuto dall’Europa (mi avete riconosciuto, sono il presidente legittimo secondo la comunità internazionale) ma l’Europa fu a dir poco tiepida, dunque si rivolse all’intraprendente leader turco, ansioso di mettere i piedi in Libia. Ora che per Haftar le cose sul campo si sono messe davvero male perché gli aiuti turchi hanno rovesciato la situazione, gioca la carta diplomatica con l’appoggio di al-Sisi?
E al-sarraj si dovrebbe fermare perché esattamente?
ahahahahahah roba da pazzi

Sabrina
Sabrina
13 Giugno 2020, 19:58 19:58

Magari i millenials facessero la rivolta…..Sono tutti uguali….sembrano usciti dalla stessa “azienda ” di vita….

Andrea Salvadore
Andrea Salvadore
13 Giugno 2020, 19:08 19:08

L’idea é corretta ma viene troppo tardi, bisogna sottrarre i ragazzi alle idee o meglio alla mancanza di idee dei genitori. Anni fa, circa 60) feci il professore temporale a una class di studenti del quarto anno di ingegneria chimica in un paese “emergente” Al primo esame li avvertí che sarebbe stato a libro aperto e senza vigilanza, Le ragioni spiegai erano due, chi cercava soluzioni da un libro di testo avrebbe perduto tanto tempo che non avrebbe potuto finire a trmpo, e la seconda ragione era che il copiare avrebbe fatto la mia vita di valutazione piu facile perche chi copiava non sapeva la materia e per di piu non sapeva se copiava da un’ltro somaro. I risultati , su una classe, di 25, non avrebbero essere piu sorprendenti: 7 divisero per zero nello stesso problema e nello stesso punto con il voto di ZERO, poi circa 13 non avevano la minima idea di un “peso equivalente” con un voto di UNO per fare un po di differenza tra queste due dmostrazioni di non aver imparato nulla sin dalla scuola media. I ragazzi protestarono e scioperarono senza accorgersi che avevo scelto propio problemi dai libri di testo, tutto fu facile, il decano della facoltá mi chiese di cambiare la votazione, rifiutai mi offrí un’altro posto. Al finale presi una… Leggi il resto »

elisa
elisa
13 Giugno 2020, 18:32 18:32

Non potrebbe essere la seconda generazione degli immigrati a fare il primo passo? forse sono gli unici ad avere la struttura educativa adatta a un sacrificio come questo. loro non hanno niente da perdere, ma d’altra parte hanno il diritto di colmare il bisogno di un’integrazione vera, cioè di un recupero dell’identità del luogo in cui oggi vivono, e che loro non conoscono per provenienza, mentre i nostri per ignoranza. i nostri giovani non possiedono un’ incertezza del futuro tale da scomporsi, mentre i penultimi, diciamo, hanno più motivazioni. forse sono loro la nostra forza, loro saranno il vero anti-multiculturalismo, anche se sembra contrastante.

Ennio
Ennio
13 Giugno 2020, 18:15 18:15

€€ Ma che rivoluzione! Il Signor Conte è al lavoro!! €€ Il piano che stiamo elaborando si articola in tre linee strategiche: – modernizzazione del Paese; – transizione ecologica; – inclusione sociale, territoriale e di genere. La modernizzazione l’avvertiamo intensamente qui nel nostro ordinamento giuridico, abbiamo bisogno di lavorare adesso, stiamo già facendo, per avere una Pubblica Amministrazione più efficiente e più digitalizzata. Le tecnologie digitali, esistono quelle già esistenti dobbiamo assicurare che possano penetrare e avere una messa a terra nella vita di tutti i giorni, possano contribuire a incrementare la produttività e l’innovazione. Inoltre, secondo pilastro: la transizione ecologica. Dovremo in particolar modo ridurre drasticamente le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo, e poi dobbiamo migliorare l’efficienza energetica dell’economia e la qualità dell’aria nei centri urbani, dobbiamo ripulire le acque interne e marine. E sempre nell’ambito di questa linea strategica rientra anche l’investimento nella “bellezza” del nostro Paese. Terza linea strategica: l’inclusione sociale, che vuol dire ridurre le disuguaglianze, le povertà, migliorare l’istruzione, contrastare la dispersione, per esempio, educativa, diffondere la conoscenza degli strumenti digitali, ottenere una qualità migliore della vita nei centri urbani, nelle periferie, ridurre il gap infrastrutturale fra Nord e Sud, incrementare la partecipazione femminile al mercato del lavoro, puntando a pari opportunità a livello sociale e… Leggi il resto »