Si dice che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli, figuratevi sui pronipoti. In Italia però c’è un nome che resta quasi impronunciabile e quando un erede di Benito Mussolini segna un gol, immancabili si elevano le inutili polemiche. Nella Juve Stabia, squadra di Serie B, milita il giovane calciatore Romano Floriani Mussolini, figlio di Alessandra Mussolini, ex parlamentare italiana ed europea, e del marito Mauro Floriani. Ieri è andato in gol contro il Cesena e l’esultanza dei tifosi che urlavano il suo cognome ha scatenato i commenti sui social. E non solo.
Romano ha trascorso parte della sua carriera giovanile nella Lazio prima di approdare alla Juve Stabia, scegliendo di portare in questa stagione il cognome materno “Mussolini“, con l’aggiunta dell’iniziale “F.” per Floriani, cognome paterno. Il suo gol contro il Cesena non ha solo messo in mostra le sue abilità sul campo, ma ha anche acceso il dibattito intorno al suo cognome, rendendolo un tema di conversazione nazionale. Lo stadio, al momento della marcatura, ha urlato il suo nome, “Romano”, seguito da un coro di “Mussolini” dai tifosi, come evidenziato da un video che ha rapidamente fatto il giro del web.
L’esultanza del calciatore al suo gol, invece, con un gesto che sembrava chiedere il silenzio, potrebbe essere interpretata come una risposta a coloro che hanno espresso pregiudizi basati esclusivamente sul suo cognome. Romano, in precedenza, aveva sottolineato la sua determinazione nel voler dimostrare il proprio valore sul campo, al di là di ogni aspettativa o pregiudizio legato alla sua genealogia. “Il mio bisnonno Benito è stato un personaggio importantissimo per l’Italia, ma siamo nel 2024 e il mondo è cambiato – aveva detto – Ci sarà sempre qualche pregiudizio, ma il mio lavoro non c’entra e a me non pesa. La gente parlerà sempre, ma mia madre dice di fregarmene”.