Cronaca

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“Segnate il numero sulla pelle”. Il manuale anti-sbirri per il corteo Pro-Pal

Oggi si terrà a Roma la manifestazione anti-Israele vietato dalla Questura. Polizia in allarme. E gli attivisti si organizzano in rete

© de la Marian Manolache e Kenruen tramite Canva.com

È tutto pronto per il corteo pro-Palestina in programma oggi a Roma, a due giorni dal primo anniversario della strage di Hamas in Israele, in cui sono state uccise 1200 persone e ne sono state rapite 250. Una manifestazione vietata dalla Questura, disertata dalla Comunità Palestinese di Roma e del Lazio ma comunque confermata dai soliti noti, gli attivisti anti-Israele che spesso condividono le posizioni dei terroristi. Secondo le stime sono attese 30 mila persone e la Capitale sarà blindata e sorvegliata speciale con un imponente piano messo a punto anche con le informazioni delle Digos delle questure delle città da cui partiranno gli attivisti dei attivisti e studenti, senza dimenticare gli immancabili anarchici e antagonisti.

I controlli verranno effettuati a cerchi concentrici e diversi pullman sono già stati fermati e controllati nelle scorse ore, a testimonianza dell’impianto di sicurezza di cui fanno parte la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha assicurato che la situazione verrà gestita “con equilibrio” e che “su eventuali manifestazioni si deciderà sul campo”, ma una cosa è certa: “Chi manifesta a Roma è illegale”. Ma l’organizzazione dei pro-Pal viaggia in rete e dalle chat emergono dettagli interessanti – a tratti ridicoli – sui propositi dei soloni in questione.

Se il profilo del collettivo del liceo Virgilio di Roma è stato pubblicato un video, realizzato nel cortile dell’istituto, dove viene mostrato uno striscione su cui campeggia la scritta “Israele Stato terrorista” con un’immagine di Netanyahu e la stella di David che viene bruciata, attenzione ai piani messi a punto sulle chat Whatsapp. Emblematico quanto scovato dalla nostra redazione.

In una chat del Coordinamento ternano per la Palestina, che sarà presente a Roma, viene definito “liberticida e fascista” l’attacco al diritto di manifestazione, rivendicando il sostegno a Gaza: “Dopo mesi di genocidio del popolo palestinese da parte dell’esercito israeliano è fondamentale scendere in piazza e manifestare la nostra solidarietà ai palestinesi e ai popoli  del medio oriente contro l’aggressione criminale del Libano e del Medio Oriente da parte del terrorista stato sionista di Israele”. Ma il peggio deve ancora venire.

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In un’altra chat pro-Palestina sono stati infatti definiti alcuni escamotage in caso di arresto o di fermo. Già porsi il problema indica i reali propositi di questi attivisti, ma quello è un altro discorso. Ebbene, i membri della chat hanno diffuso i contatti del team legale del movimento. O meglio, i numeri degli “avvocat*”, perché parliamo di persone disposte a tutto pur di vedere Israele affondare ma comunque inclusive, pronte a prestare il fianco alla religione woke.

Ebbene, i numeri appartengono a dei legali di Roma “da chiamare in caso di fermo, arresto e situazione di pericolo”. Ma è incredibile il messaggio successivo, per non dire patetico: “Segnate il numero sulla pelle e in caso di arresto o fermo ricordate che avete diritto al legale e a RIMANERE IN SILENZIO”. Stesso discorso per la richiesta di non fiatare. La reazione dei partecipanti non lascia grandi margini di interpretazione: “Credo sia giusto essere pronti anche per le eventualità peggiori”. Robe da pazzi.

Insomma, il clima è questo e c’è grossa preoccupazione per possibili scontri con le forze dell’ordine. Provocazioni e minacce si sono moltiplicate nel corso delle ultime ore e non sono venuti meno gli atti scandalosi. I collettivi di alcuni licei romani hanno posto sulle loro pagine le foto di Netanyahu date alle fiamme, alternate a quelle di striscioni e scritte “Stop al genocidio”. Con buona pace di chi considera la scuola protetta da qualsivoglia tensione aggressiva, un luogo di confronto sano e democratico. Purtroppo non è così da tempo, ma temiamo di sapere come andrà a finire: in caso di scontri con gli agenti, questi pseudo-pacifisti potranno contare sul sostegno di una sinistra pronta a tutto pur di puntare il dito contro Israele. Seguiranno aggiornamenti.

Franco Lodige, 5 ottobre 2024

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