Martedì mattina l’università La Sapienza di Roma conferirà il dottorato honoris causa a Liliana Segre con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La cerimonia prevede l’intervento di uno studente tra i rappresentanti di facoltà e la scelta è ricaduta su Valerio Cerracchio, eletto nella lista “Sapienza in movimento” a ingegneria. Come spiega il cerimoniale dell’Ateneo, si sono seguiti i criteri di solito adottati dall’università che indica a rotazione tra le facoltà un rappresentante tra le liste più votate e quest’anno era il turno di ingegneria.
Non appena si è diffusa la voce, “le studentesse e gli studenti antifascisti dell’università La Sapienza” hanno scritto una lettera aperta in cui invitavano a censurarlo perché “non ci sentiamo rappresentati dallo studente che interverrà”.
La sua colpa? Essere di destra e appartenere a un’associazione studentesca vicina alla Lega (pur non avendo la tessera di partito) che nulla ha a che fare con la destra estrema e radicale e che promuove eventi e iniziative culturali. “Generazione popolare” è infatti un’associazione indipendente che gravita nell’area della Lega a cui appartengono il dirigente Federico Iadicicco e il capogruppo in Campidoglio Maurizio Politi, vicini al mondo cattolico e lontani dalla destra estrema a cui fantasiose ricostruzioni vorrebbero legarli.
Il destino vuole che qualche mese fa alla facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre l’associazione avesse organizzato un convegno proprio sul tema della censura di cui oggi è vittima. È molto grave che ci cerchi per l’ennesima volta di accostare la destra all’antisemitismo provando addirittura a censurare un rappresentante degli studenti.
D’altro canto, come spiega David Zebuloni, direttore di HaTikwa, organo di stampa dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia): “Non credo che l’esclusione di uno studente dalla cerimonia che vede come protagonista Liliana sia un atto che renda onore o giustizia a quella straordinaria Nonna che ha fatto della Memoria la sua missione. A prescindere dal colore politico dello studente in causa, Liliana nutre da sempre un affetto particolare per i giovani e vede in loro i testimoni futuri di una storia che non può essere dimenticata”.
A ciò si aggiunga che negli ultimi mesi proprio Matteo Salvini e la Lega si sono fatti artefici di numerose iniziative contro l’antisemitismo tra cui un importante convegno al Senato a cui ha partecipato anche l’ambasciatore di Israele.
La lettera degli “studenti antifascisti” rappresenta un tentativo preoccupante per la libertà di espressione e di parola sancita dalla nostra costituzione ed assume caratteri inquietanti perché avviene all’interno di un’università, cercando di etichettare e condannare alla gogna mediatica uno studente per il solo fatto di essere di destra. Non resta che esprimere tutta la solidarietà necessaria a Valerio Cerracchio in attesa di ascoltare martedì il suo discorso che sicuramente smentirà ogni illazione.
Francesco Giubilei, 17 febbraio 2020