Momenti meravigliosi a Cofee Break, su La7. A deliziare i telespettatori con un carico inusuale di ipocrisia degli attivisti ambientali, che il nostro Antonio De Filippi infila nel gruppo del Cretino Collettivo, è un signore esponente di Ultima Generazione.
A metterlo di fronte all’evidenza di predicare bene (si fa per dire) e razzolare male (di sicuro) è l’economista Daniele Archibugi, il quale pone al giovane ospite una domanda tutto sommato decisamente banale. Questa: “Tommaso: come sei venuti qui? Sei venuto con il taxi?”. La risposta dell’attivista è sincera, ma lo “condanna”. Una sola parola, imbarazzata: “Sì”.
E allora di cosa parliamo? Perché tutte le battaglie e le opinioni hanno diritto di cittadinanza, per carità. Anche chiedere un mondo libero dal gas e dal petrolio lo è, anche se evidentemente irrealizzabile. Il punto è che bisogna assicurare almeno un po’ di coerenza tra predica e pratica. Tre esempi su tutti:
- se sogni un mondo meno inquinato, bloccare il raccordo anulare di Roma, lasciando le auto ferme a motore acceso a sparare gas di scarico a più non posso, oltre a far incazzare gli automobilisti è pure controproducente;
- se fai sermoni insormontabili sul fatto che questa è “l’ultima generazione” e che da qui breve i nostri figli e nipoti saranno tutti morti prematuramente, non puoi accomodarti in un salotto televisivo dopo esserci andato con un taxi inquinante, magari a benzina. O ci vai a piedi, oppure come minimo prendi un mezzo pubblico per risparmiare un po’ di emissioni.
A quelli di Ultima Generazione dobbiamo però assicurare almeno una scusante. Non sono mica gli unici a predicare bene e poi fare l’opposto. Non vogliamo qui parlare di Giuseppe Conte, che si finge ultimo tra gli ultimi quando va nelle piazze del Sud e poi passa le vacanze a Cortina d’Ampezzo nell’hotel a Cinque Stelle. Ma del Domani, giornale di proprietà dell’ingegner De Benedetti, già utilizzatore di inquinanti yacht e jet privati, che si intesta la battaglia ecologista degli attivisti green. Come minimo, rivedibile.