Cronaca

Sentenza bomba: il Fisco italiano viola i diritti umani

Secondo la Cedu Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate esercitano poteri pressoché illimitati durante i controlli fiscali

© Baris Kaykusuz e elisalocci tramite Canva.com
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Sto cercando di spiegarmi un bias cognitivo che colpisce quasi tutte le persone che conosco. Non riesco a comprendere la fiera fiducia che ripongono in tre categorie che a parole disprezzano: i politici, i burocrati e i banchieri. I politici abusano regolarmente della loro fiducia, i burocrati vivono parassitariamente del frutto delle loro tasse e i banchieri con regolarità depredano i loro conti correnti attraverso, commissioni, truffe e fallimenti “risolti” grazie al lavoro di solerti burocrati che “salvano” la banca spendendo i soldi dei contribuenti, in un loop fatale.

Eppure in tanti si fidano: gli affidano i risparmi, accettano una tassazione iniqua, non effettuano alcun controllo sulla spesa pubblica e trovano normale che una casta di bramini governi le loro vite.  Più invecchio più tutto questo mi sembra inspiegabile razionalmente, mi chiedo quale sia lo straordinario condizionamento al quale tutti sono sottoposti per accettarlo e non smetto di sorprendermi della straordinaria solitudine della mia posizione. Sono esaurito dal quotidiano lamento su come le cose non funzionino e su come politici e burocrati siano dei ladri, ma appena qualcuno cerca di risolvere un problema la levata di scudi è immediata, con la grande parte dei media pronti a suonare la grancassa.

Giornali e televisioni si riempiono di sondaggi, che dimostrano tutto e il loro contrario, i social sono occupati militarmente da bande di odiatori che impediscono di formarsi un’opinione e immediata parte una insopportabile nenia sulla legalità, i diritti violati, la difesa dei deboli e tutta la bolsa retorica del finto buonismo e dell’onestà. Mi chiedo se solo io trovo straordinario che la burocrazia pubblica sia considerata un presidio di legalità e trasparenza mentre i singoli burocrati una manica di ladri fannulloni, che i politici che votano per la chiusura dei centri storici siano votati dagli stessi elettori che animano comitati cittadini molto chic contro la pedonalizzazione, che ci siano dei coglioni capaci di comprare prodotti finanziari venduti da banche che applicano folli costi di entrata e di gestione capaci di annullare ogni rendimento?

È di una settimana fa la condanna inflitta all’Italia dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, con una sentenza che forse non si conosce ma è clamorosa: i controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, quando esercitano “un potere discrezionale illimitato”, violano i diritti umani. Io la trovo esemplare, perché la difesa contro lo strapotere dello Stato, è un problema di difesa dei diritti individuali che non può essere più rinviato. In Usa si lamentano che giovani laureati del DOGE, facciano interviste a dipendenti pubblici, chiedendo di spiegare a cosa serva il loro lavoro. Ovviamente è motivo di scandalo il fatto che lo chiedano e non il fatto che in numerosi casi gli intervistati non sappiano dare una spiegazione.

Sempre in Usa vogliono limitare il sistematico sperpero di fondi pubblici in USAID e subito vediamo le manifestazioni contro l’interruzione degli aiuti che provocherà milioni di morti, pensosi articoli sulla fine del soft power Usa che genererà catastrofi umanitarie, ambientali e sociali, scritti dagli stessi che fino a pochi giorni prima stigmatizzavano l’impegno Usa in Ucraina e in numerose altre nazioni, sostenendo che il soft power era solo l’avamposto dell’hard power e che USAID fosse il braccio secolare della CIA.

Nessuno ha detto di chiudere USAID, si sta solo cercando di guardare i conti e capire come i soldi vengono spesi, perché, tornando al bias iniziale, anche in Usa milioni di persone sono convinte che miliardi spesi da burocrati sconosciuti vadano bene, mentre se dei manager cercano di capire come spenderli meglio si stia preparando il fascismo. In Italia ci hanno fracassato le scatole con il PNRR e l’esimio Cottarelli, come niente fosse in una recente intervista ci dice che con ogni probabilità non servirà a nulla se non a rifare qualche piazza e qualche fontana, ci siamo indebitati per generazioni per sentirci dire a proposito dello sviluppo atteso dal PNRR “questo effetto non c’è stato e francamente temo che non ci sarà neanche in futuro”, in pratica afferma, Cottarelli l’unico effetto è quello sul Pil determinato dall’aumentata spesa pubblica compensato, però, dall’aumento del debito.

Insomma la versione evoluta di scavare buche per poi riempirle. Del resto avevamo avuto avvisaglie chiare sulla follia dei progetti Pnrr, da quello che voleva deviare il fiume Po, al sindaco che voleva fare un palazzetto del ghiaccio in uno sperduto paesino in Campania per “attirare turismo”, o le assurde piste ciclabili finanziate ovunque e i folli progetti per la riqualificazione o costruzione di centri termali o spa. Per fortuna alcune cose sono state fermate ma state certi che di miliardi ne saranno gettati molti e ad ogni tentativo di evitare lo sperpero si alzeranno alte le voci di quelli che nello sperpero vivono e prosperano.

Io non odio i politici, non disprezzo i burocrati e non diffido dei banchieri ma non sopporto la superficialità con la quale quasi tutti votano, pagano le tasse e affidano i loro risparmi a degli sconosciuti, per poi lamentarsi delle conseguenze.

Antonio De Filippi, 14 febbraio 2025

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