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Serie A, lo scudetto è roba da Juve-Inter: chi è favorito (e perché)

Bianconeri e nerazzurri si contendono il titolo di Campioni d’inverno. Un primo bilancio della stagione

Quando ormai mancano cinque giornate alla chiusura del girone d’andata prosegue in vetta l’appassionante duello a distanza tra Inter e Juventus. Davvero impressionante il ruolino di marcia imposto da nerazzurri e bianconeri che sta fiaccando la capacità di reazione delle avversarie contribuendo già a scavare un primo solco importante tra sé e le potenziali contendenti; ad eccezione di un Milan che sta cercando faticosamente di rimanere agganciato al treno scudetto (a -4 dalla Juventus ed a -6 dall’Inter), il distacco accumulato dalle altre (Napoli campione in carica su tutte) inizia ad assumere contorni rilevanti.

Numeri a confronto

I numeri dell’Inter in queste prime 14 giornate di campionato non fanno che certificare il particolare stato di grazia dei nerazzurri, sapientemente guidati da un ottimo Simone Inzaghi; 35 punti conquistati (sui 42 disponibili) frutto di 11 vittorie, 2 pareggi (con Bologna e Juventus) ed una sola sconfitta (con il Sassuolo). E potendo contare su migliore attacco (ben 33 reti segnate), migliore difesa (soli 7 gol incassati) e capocannoniere del campionato (Lautaro già a quota 13) la vetta solitaria sembra una logica conseguenza dell’assoluto strapotere della Beneamata.

La netta vittoria per 3-0 al Maradona contro il Napoli conferma una volta di più il momento magico di un’Inter che non sembra avere punti deboli. Sommer non sta facendo rimpiangere l’Onana della scorsa stagione (discorso a parte meriterebbe l’Onana che sta commettendo errori a ripetizione con lo United), la difesa è solida e affidabile, il centrocampo è con ogni probabilità uno dei migliori in Europa mentre il reparto d’attacco è a dir poco esplosivo.

Il ruolo del calciomercato

Grazie ad un mercato estivo intelligente il club ha migliorato la profondità della rosa con Inzaghi che ora ha a disposizione rotazioni più ampie per far rifiatare i propri big senza snaturare l’identità della squadra e soprattutto senza perdere efficacia in termini di competitività. Non si può non sottolineare proprio l’ottimo operato di Inzaghi che sta coniugando un gioco piacevole con i risultati meritandosi il rinnovo del contratto fino al 2025; ha plasmato un’Inter in grado di primeggiare in Italia e allo stesso tempo con un dna di stampo europeo che può garantire ai nerazzurri un ottimo percorso in Champions, accreditandosi come avversario scomodo per qualsiasi big del calcio continentale.

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Per un’Inter che sta incantando c’è una Juventus che non molla la presa e continua a restare in scia ai nerazzurri. I bianconeri, attualmente a -2 dall’Inter, hanno ottenuto finora 33 punti grazie a 10 vittorie, 3 pareggi (con Bologna, Atalanta ed Inter) ed una sconfitta (contro il Sassuolo). Se i 22 gol realizzati non rappresentano un fatturato da prima della classe, il punto di forza della Vecchia Signora risiede certamente nella solidità della sua fase difensiva con una retroguardia che ha incassato appena 9 reti ed è seconda soltanto a quella dell’Inter in questa particolare graduatoria.

Juve e Inter, le differenze

La Juve, pur potendo contare su una rosa di ottimo livello, paga qualcosa in termini di talento rispetto ai nerazzurri; la differenza risiede soprattutto nella minore profondità dell’organico a disposizione di Allegri che ha certamente meno alternative rispetto al collega ma allo stesso tempo ha dalla sua il vantaggio di potersi concentrare esclusivamente sul campionato senza la distrazione delle coppe europee. E se in termini di qualità e piacevolezza del gioco espresso la Juve non eccelle, colpisce la tenacia e la determinazione di una squadra che si aggrappa alla forza del gruppo (più che ai colpi dei singoli), lotta con grande umiltà e di fatto “non muore mai”.

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In tal senso è emblematico quanto visto nell’ultimo match di campionato a Monza; la rete del pareggio subita nel recupero avrebbe potuto tagliare le gambe a chiunque ed invece la Vecchia Signora non si è persa d’animo trovando la forza per ributtarsi in avanti e conquistare un successo esterno di platino grazie alla rete in extremis di Gatti. A volte si corre il rischio di commentare tali episodi in modo semplicistico parlando impropriamente di “fortuna”; tuttavia, seppure nel calcio così come nello sport (e va da sé nella vita), un pizzico di “fortuna” sia sempre bene accetto, tendenzialmente nulla accade per caso e quindi una certa modalità di raggiungere certi risultati più che essere derubricata a semplice “fortuna” andrebbe associata a concetti ben più strutturati quali spirito di sacrificio e perseveranza.

Vincere all’ultimo respiro o ribaltare l’inerzia negativa di una situazione avversa non è da tutti ed è giusto sottolineare i meriti di chi ha la forza mentale e fisica per non abbattersi e lottare fino alla fine. Detto che il titolo di campione d’inverno interessa relativamente e la cosa che più conta è essere davanti a maggio, le cinque giornate che ci separano dal giro di boa del campionato rappresentano il terreno ideale per la prosecuzione del serrato duello a distanza tra Inter e Juventus.

Inter, calendario favorevole

Il calendario sembra sorridere maggiormente alla Beneamata con i nerazzurri che ad eccezione del match di metà dicembre all’Olimpico con la Lazio, sono attesi da incroci con squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere quali Udinese, Lecce, Genoa ed Hellas Verona. Il cammino della Juventus, sempre sulla carta, nasconde maggiori insidie; i bianconeri affronteranno i big match casalinghi con Napoli (nel prossimo turno) e Roma (a fine dicembre) e faranno visita a club invischiati nella lotta salvezza come Genoa e Salernitana nonché alla rivelazione Frosinone, trascinato dal gioiellino Soulè, in prestito ai ciociari proprio dalla Juve.

I riflettori sembrano però già puntati sul derby d’Italia di ritorno, previsto ad inizio febbraio alla Scala del calcio; vista la collocazione temporale difficilmente sarà un match decisivo in chiave scudetto (saremo “soltanto” al 23° turno di campionato) ma rappresenterà un interessante crash test per le ambizioni di entrambe le squadre, così diverse nel proprio modo di interpretare il calcio ed accomunate soltanto dalla voglia di prevalere l’una sull’altra.

E da osservatori c’è grande curiosità nel vedere se alla fine nella lotta per il titolo prevarranno il gioco piacevole ed il maggior talento della squadra di Inzaghi o la determinazione e la tenacia (oltre che forse il “corto muso”) della band di Allegri.

Enrico Paci, 8 dicembre 2023

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