Società

Serve più polizia, non giustizieri. Mettiamo fine alle violenze in città

Le persone sono stufe di dover far i conti con la criminalità che dilaga. Le forze dell’ordine devono avere carta bianca su come fermare i criminali

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È necessario intervenire per fermare la violenza nelle nostre città. Situazioni in cui persone girano armate di coltelli non possono essere considerate normali e devono essere affrontate con determinazione. Le notizie di ogni giorno peggiorano e la gente sta male. Gli incidenti stradali aumentano, con molte auto coinvolte che non sono assicurate. Le segnaletiche stradali vengono ignorate, e il cellulare viene utilizzato alla guida per chattare o messaggiare.

La criminalità tra i giovani sta dilagando, le città sempre più pericolose e invivibili, i sindaci hanno perso il loro controllo. Ma ci rendiamo conto cosa stiamo consegnando ai nostri ragazzi? Inermi e incapaci di reagire a tanta veemenza?

Dobbiamo pensare al futuro dei nostri ragazzi. Gli episodi di accoltellamenti, spaccio, rapine e aggressioni sono all’ordine del giorno e non possiamo permettere che queste situazioni pericolose diventino la “normalità”.

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Credo sia giunto il momento di chiedere al governo di far rispettare le leggi e di rafforzare le misure per garantire la sicurezza. È importante anche aprire un dialogo con coloro che difendono e supportano chi commette reati, cercando di capire le ragioni dietro queste posizioni.

Chi sono i “maranza”? Si tratta di giovani che fanno parte di comitive di strada, spesso arroganti e violenti, alla ricerca di conflitti, vestiti in modo appariscente e dal linguaggio volgare e offensivo. La tranquillità delle persone perbene non dovrebbe essere compromessa da questi comportamenti. La gente prima o poi si stancherà e potrebbe accadere il peggio. Non abbiamo bisogno del nuovo “giustiziere della notte”, ma le forze dell’ordine devono avere carta bianca su come fermare questi truculenti. L’inizio impetuoso sta già prendendo piede. Sempre più famiglie, imprenditori e artigiani si stanno iscrivendo a corsi di autodifesa ma quel che preoccupa sono le iscrizioni ai poligoni di tiro. Qui habet aures audiendi, audiat!

Vorrei sapere cosa si nasconde dietro a questa ideologia di sinistra che invoca l’integrazione di chi di essere integrato non gliene frega nulla, si mette sempre dalla parte dei delinquenti osteggiando le forze dell’ordine, non proferiscono parola quando i centri sociali manifestano violentemente rompendo vetrine, imbrattando muri con scritte volgari, lanciano bombe molotov e scagliandosi contro polizia e carabinieri con sputi e spranghe. Come nel caso Ramy. Ma come si può pensare di difendere i mascalzoni. Questo significa che, se il figlio di un esponente di sinistra non si ferma all’ALT dei carabinieri, guida uno scooter di grossa cilindrata senza patente, gira con migliaia di euro in tasca, coltello e spray al peperoncino è normale? È un bravo ragazzo? E se durante il folle inseguimento a 130 km orari investivano dei passanti? Anche in quel caso la colpa era dei carabinieri che stavano facendo il lavoro per cui sono pagati (poco) dallo stato?

È importante capire cosa si nasconde dietro alcune ideologie che invocano l’integrazione ma allo stesso tempo sembrano difendere chi commette reati e osteggiare le forze dell’ordine. Un dialogo aperto e costruttivo è essenziale per affrontare questi problemi e trovare soluzioni.

Beppe Fantin, 15 marzo 2025

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