Commenti all'articolo Servono opere, non solo il “green”

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Fabio
Fabio
24 Luglio 2020, 21:39 21:39

Quanto successo oggi a Milano è l’ennesimo esempio di quello di cui si parla in questo articolo.

Ricapitolo:
20 Luglio : dopo secoli partono finalmente i lavori della vasca di laminazione che impedirà le esondazioni del Seveso, problema decennale che affligge la parte nord di Milano
22 Luglio : comitati e M5S, ovviamente contrarissimi alla vasca, sul piede di guerra. De Rosa: “Apprendiamo con preoccupazione la notizia dell’avvenuta apertura del cantiere di realizzazione della vasca di laminazione del fiume Seveso”
24 Luglio: neanche a farlo apposta, oggi esonda per la milionesima volta il seveso, allagando gran parte di Niguarda e Isola.

Continuiamo così. Continuiamo a dire No No No No a tutto, ché siamo i più furbi. Continuiamo a non fare le opere, che andiamo lontano.
Alla prossima esondazione!…

Alex
Alex
24 Luglio 2020, 14:25 14:25

A pensare male si fa peccato, ma si casca sempre in piedi….chissà perchè, ma io ritengo che questo Gnd (già questo proliferare di acronimi e sempre più spesso in inglese, sembrano studiati ad arte affinchè la gente perda l’orientamento nei meandri della burocrazia mastodontica europea) finirà per depotenziare la nostra economia. In assenza di una seria e rigorosa politica industriale di lungo periodo (basata sulle peculiarità del tessuto economico italiano, non di quello generico di un’europa inesistente) il destino dell’Italia sarà quello della decrescita e quindi si sentirà sempre più parlare di solidarietà, condivisione, accoglienza, termini che non esistono in un paese prospero perchè lì tutti lavorano e si crea richezza. Non si può continuare a parlare di redistribuire la ricchezza (poca) già prodotta, ma si deve iniziare seriamente e convintamente a parlare di come creare nuova ricchezza. Solo in questo modo l’Italia eviterà sorti nefaste. Digitalizzazione e green…… ma che cosa diamine vuol dire? Di che si parla in concreto? Fibra? PC? Intelligenza artificiale? Tablet? Telefonini? Siti web? Non mi pare che siamo all’anno 0 in questo ambito…. poi come creare occupazione e reddito con il green? Con ulteriori pale eoliche? Con altri parchi fotovoltaici? Con i crediti verdi (vero Tesla?), producendo piatti di carta? Forchette di legno? (attenzione alla deforestazione)…. mettendo al bando gli allevamenti animali? Producendo monopattini… Leggi il resto »

Guido Moriotto
Guido Moriotto
24 Luglio 2020, 12:50 12:50

@kim
D’accordo con il programma.
1. “Va creata una impresa statale che produca due/tre modelli di auto elettrica”: l’auto del popolo. Wolksvagen. 1937, fondata da “Fronte tedesco del lavoro”, nazionalsocialismo, ideatore Adolf Hitler. Il Furher approvò tre prototipi. (storia tutta vera)
2. “Ogni nucleo famigliare potrà ottenere una sola auto”. Risultato: tutti single. Divorzi a manetta, matrimoni a zero.
3. Biciclette e monopattini dall’età di due anni, consentito l’uso della carrozzina quattroruote solo fino ai due anni.
4. Grandi investimenti per i trasporti pubblici: un autobus a testa.
5. “basta con il movimento e viaggi a tutti i costi”: un covid 19 e anche 20 a testa, quarantena nel bagno di casa, e non se ne parli più. Produzione: Lamorgese e Burioni.
Il Soviet supremo e il Reichstag approvano.
Passi dunque questo programma al più sveglio del governo (es. Di Maio), così evitiamo lo capisca, e si faccia mettere un timbro a secco.
Si esegua!
Abbiamo un sacco di debiti da spendere. Urge buttarli subito, prima che qualcuno da Bruxelles voglia metterci il naso.

Kim
Kim
24 Luglio 2020, 8:58 8:58

La presenza delle auto va ridimensionata. Va creata un impresa statale che produca due o tre modelli al massimo tutti elettrici. Ogni nucleo famigliare potrà ottenere al massimo un auto. Via libera a biciclette monopattino e grandi investimenti per i trasporti pubblici. Ferrovie e compagnia di bandiera unica e statale. Basta con il mito del movimento e dei viaggi a tutti i costi figli della deriva capitalista della continua crescita e dell’aumento dei consumi.

Giovanna
Giovanna
24 Luglio 2020, 8:37 8:37

Ieri sentivo alla radio l’intervista del sindaco di Aulla, il quale lamentava il fatto che il ponte sul Magra, crollato in periodo di lockdown e che quindi non ha avuto gli esiti nefasti del ponte Morandi, è ancora lì. In 100 giorni nulla si è mosso, l’iter elefantiaco della burocrazia tiene tutto lì come al momento del crollo. Il sindaco parlava della necessita’ di rampe per l’accesso all’autostrada (che, da quello che ho capito, sarebbero fattibili in tempi ragionevoli) ma nemmeno di quelle c’è l’ombra. Intanto ci sono paesi isolati, problematiche infinite per cittadini/imprese e via discorrendo. Tutto come al solito, tutto all’italiana. Altro che piste ciclabili e bonus monopattini, in Italia nemmeno si riescono a sbloccare le solite, eterne problematiche burocratiche, figurarsi le opere strategiche!

Massimo da Rotterdam
Massimo da Rotterdam
24 Luglio 2020, 1:31 1:31

In Italia si va avanti con idealismi che poca connessione hanno col pratico.
Se dai un incentivo all’ acquisto di monopattini devi prevedere prima ad attrezzare le strade con piste ciclabili, sempre che sia possibile farlo.
Altri geni sono quelli che si oppongono alle opere pubbliche perche hanno un certo impatto ambientale. È ovvio che un minimo impatto ci sia, si dovrebbe cercare di ridurlo al minimo. No, succede che si oppongono al raddoppio della ferrovia adriatica perché in zona nidificano specie protette.
Se le decisioni per un futuro di green economy le dovranno prendere i talebani dell’ ambientalismo, quelli che vivono al di fuori della realtà, l’ unico risultato concreto sarà inevitabilmente la decrescita (in)felice, da qualcuno tanto agognata. Io non sono tra questi.