“Sfigati”, Di Maio insulta i cattolici

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Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha liquidato la manifestazione di Verona pro famiglia con queste parole: «È una destra degli sfigati se trattano così le donne». In realtà nessuno vuole limitare i diritti delle donne. Il Congresso mondiale delle famiglie, in programma dal 29 al 31 marzo, affronterà i seguenti temi: la bellezza del matrimonio; i diritti dei bambini; ecologia umana integrale; la donna nella storia; crescita e crisi demografica; salute e dignità della donna; tutela giuridica della Vita e della Famiglia; politiche aziendali per la famiglia e la natalità. Larghissima la partecipazione dei partiti conservatori, dalla Lega a Forza Italia passando per Fratelli d’Italia. Tutti «sfigati», secondo Di Maio.

A Verona si difenderà la famiglia naturale, si ribadirà la dignità delle donne che scelgono (sottolineo: scelgono) di dedicarsi ai figli, si denunceranno pratiche come l’utero in affitto, si invocheranno sostegni economici per le coppie sposate con prole, si sentiranno parole pro life e contro l’aborto come metodo di contraccezione (perché, purtroppo, anche questo è diventato). C’è modo e modo di sostenere queste tesi. Ed è possibile condividerne alcune e rifiutarne altre. Ma nella loro essenza rispecchiano il pensiero di molti cattolici e anche di qualche non credente. Una deleteria idea di progresso che non è (ancora) obbligatorio condividere spinge a bollare i conservatori, cattolici e no, come barbari e trogloditi. La nostra società predica la tolleranza ma smette di praticarla verso chi espone concetti non allineati al politicamente corretto. Finché gli insulti arrivano dagli intellettuali italiani, che non conoscono il mondo della destra, si può liquidare il tutto con l’alzata di spalle riservata agli ignoranti.

Altro discorso è essere insultati dal vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, che usa il termine «sfigati» per bollare chi ha fede in quelle idee, diciamo pure cattoliche o ispirate al cattolicesimo, che hanno sorretto la civiltà occidentale per qualche millennio. L’Europa intera affronta una crisi che è dovuta anche alla secolarizzazione. Non c’è neppure bisogno di essere cattolici per saperlo. Ma per il nostro (?) vicepresidente Di Maio anche questa sarà una preoccupazione da «sfigati».

Alessandro Gnocchi, 14 marzo 2019

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