Prosciolto “perché il fatto non sussiste”. Con questa formula il gup di Roma ha disposto il non luogo a procedere per Vittorio Sgarbi e per la compagna Sabrina Colle nell’ambito dell’inchiesta su un presunto mancato versamento all’Agenzia delle Entrate per un ammontare totale di circa 715 mila euro.
Lo scorso mese di marzo la Procura capitolina avevo chiesto il rinvio a giudizio per l’ex Sottosegretario alla Cultura con l’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. La contestazione a carico del critico d’arte, relativa all’art. 11 della legge sui reati tributari, riguardava l’acquisto all’asta di un quadro, avvenuto nell’ottobre del 2020, in cui figurava come acquirente la compagna di Sgarbi.
Nello specifico, Sgarbi era accusato di aver acquistato all’asta un dipinto di ingente valore economico con soldi altrui, intestandolo però alla sua compagna, per non risultarne proprietario ed evitare così che l’Agenzia delle Entrate potesse attivare una procedura di riscossione coattiva, al fine di recuperare i tributi non versati sul valore del quadro.
Accuse pesanti quelle dei pm capitolini, da cui Vittorio Sgarbi si era sempre smarcato, definendole “inspiegabili”, e precisando altresì che il quadro in questione era stato regalato alla sua compagna da una terza persona, ragion per cui non poteva prefigurarsi alcun reato a suo carico. A confermare la tesi del critico d’arte ora ci ha pensato il giudice per l’udienza preliminare, che ha smontato tutti gli addebiti rivolti all’indirizzo dell’ex Sottosegretario di Stato, prosciogliendolo con formula piena.
“La decisione del gup di Roma ci lascia pienamente soddisfatti anche perché siamo in presenza della formula assolutoria più ampia. Con oggi speriamo si chiuda una vicenda giudiziaria che ha provocato sofferenze al mio assistito e alla sua compagna”, ha dichiarato uno dei legali di Sgarbi, l’avvocato Giampaolo Cicconi. “La sentenza di proscioglimento emessa oggi assume ancora più importanza se si considera che, per riconoscere l’assoluta estraneità di Sgarbi e Colle rispetto alle condotte di reato loro contestate, non è stato neppure necessario un approfondimento dibattimentale”, ha chiosato l’altro avvocato di Sgarbi, Giuseppe Iannaccone.
Insomma, dopo settimane di fango, attacchi gratuiti e accuse infondate, il gup di Roma ha appurato la totale estraneità di Vittorio Sgarbi e Sabrina Colle ai fatti loro contestati, decretandone la totale innocenza. Con buona pace di giustizialisti, falsi moralisti e manettari di professione.
Salvatore Di Bartolo, 25 settembre 2024
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