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Sgarbi: vi dico che penso di Provenzano

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Secondo l’ex ministro del Pd Provenzano (uno di quelli abituati a governare senza vincere le elezioni) Giorgia Meloni sarebbe “fuori dall’arco democratico e repubblicano”.

Dentro l’arco democratico sono inevitabilmente tutti i partiti votati in democrazia da cittadini liberi. Questo non avviene nei paesi comunisti, evidentemente ancora cari a Provenzano. E se per un esponente del Partito Democratico è lecito riconoscersi in una storia che discende da Togliatti, complice di Stalin, e ha visto la famiglia Castro al potere, con i dissidenti uccisi o ancora in carcere, per un esponente della destra democratica è lecito coltivare il pensiero di Giovanni Gentile, ucciso dagli antifascisti, e il pensiero di Luigi Pirandello. Senza rimpianti, con convinzione.

Si tratta di principi, così come nessuno nega l’importanza dell’architettura e dell’urbanistica fascista, riconosciuta dall’Unesco (fascista anche l’Unesco?). L’accostamento al franchismo, dal quale discendono l’attuale assetto dello Stato spagnolo; e al fascismo, dal quale discendono lo statuto della Scuola Normale di Pisa come la legge di tutela dei beni culturali, e buona parte dello Stato sociale, tra cui l’Inps, non ha niente a che fare con le “ambiguità” denunciate da Provenzano.

Si tratta di “radici” che sono cresciute, come alcuni dei principi del comunismo, nel terreno democratico costituito dalla volontà degli elettori. Poco interessante per chi, come Provenzano, è abituato a governare dopo aver perso le elezioni.

Vittorio Sgarbi, 11 ottobre 2021