Gino Cecchettin è ormai una figura emblematica della lotta contro la violenza sulle donne. Ma anche discussa. La tragica scomparsa di sua figlia Giulia, assassinata dall’ex compagno Filippo Turetta nel novembre scorso, ha proiettato Cecchettin al centro del dibattito pubblico, nella buona come nella cattiva sorte. La sua presenza costante sui media e la partecipazione a varie iniziative sociali hanno stimolato ampi dibattiti. Recentemente, però, la sua figura è stata oggetto di controversie a seguito di notizie riguardo una sua possibile candidatura alle elezioni europee con il Partito Democratico, notizie che hanno suscitato smentite e polemiche.
Secondo quanto riportato da alcuni media, tra cui il Fatto Quotidiano, Cecchettin sarebbe stato considerato per un posto tra i candidati del Pd alle imminenti elezioni europee, rappresentando il Nord Est. Questa supposizione ha sollevato preoccupazioni relative all’impatto che tale candidatura potrebbe avere sulle dinamiche interne al partito e sull’esito elettorale, soprattutto per quanto riguarda la raccolta di preferenze di Stefano Bonaccini, attuale presidente dell’Emilia-Romagna.
La risposta di Cecchettin però è stata rapida e ferma, veicolata attraverso i suoi legali, Nicodemo Gentile e Stefano Tigani. I suoi avvocati hanno categoricamente negato le voci della sua candidatura, definendole infondate e diffamatorie. Hanno anche puntualizzato su come queste notizie abbiano generato una serie di commenti negativi e lesivi nei confronti di Cecchettin, minando l’immagine del suo impegno civico. Di fronte a tali circostanze, Cecchettin ha manifestato il suo dissenso e ha suggerito la possibilità di adire alle vie legali per tutelare la propria reputazione. “Il signor Gino Cecchettin, nostro tramite, rappresenta che le notizie secondo le quali lo stesso sarebbe in procinto di candidarsi o di essere candidato alle elezioni europee con il Partito Democratico sono prive di fondamento e quindi false – si legge nella nota – Lo stesso si dice molto contrariato dall’accaduto; oltretutto, tale notizia sta generando numerosi commenti diffamatori e inaccettabili. Il nostro assistito non può accettare che passi il messaggio, appunto falso, secondo cui lo stesso approfitti della tragedia che ha colpito la propria famiglia per trarne notorietà, utilità o qualche posto di rilievo, pertanto lo stesso valuterà eventuali azioni a tutela della propria persona”.
Le reazioni del pubblico sui social media hanno evidenziato opinioni contrastanti. Alcuni hanno criticato Cecchettin per quello che considerano un tentativo di utilizzare la propria tragedia personale a scopo politico, mentre altri hanno espresso sostegno per la sincerità del suo impegno sociale. Di sicuro per il momento ci sono due fatti: il primo è la decisione del papà di Giulia di affidarsi ad un manager; la seconda è la prossima uscita di un libro dedicato alla figlia uccisa.