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Si è dimessa Iolanda Apostolico, la giudice anti-Salvini

La toga era finita al centro di numerose polemiche. Dai provvedimenti sui migranti al corteo pro-Ong

La bomba che non ti aspetti. Iolanda Apostolico si è dimessa dall’ordine giudiziario, decisione che sarà effettiva dal 15 dicembre 2024. A rivelarlo è Ermes Antonucci del Foglio.

Questa decisione, accolta dal plenum del Consiglio superiore della magistratura, interviene in un momento di forte dibattito sull’indipendenza della magistratura e sullo scontro con la politica.

Il fulcro della questione si trova in un episodio di ottobre 2023, quando l’opinione pubblica si è concentrata su Apostolico dopo la diffusione di un video. Questo mostrava la sua partecipazione a una manifestazione del 2018 a Catania di gente che si opponeva ai decreti sicurezza dell’allora ministro Matteo Salvini. L’evento in questione ha suscitato un’ampia discussione sull’imparzialità necessaria a chi ricopre il ruolo di giudice, sollevando interrogativi sulla possibilità di conciliare attivismo politico e funzioni giuridiche.

In particolare, il video mostrava Apostolico in mezzo ai manifestanti che, nel 2018, protestavano contro le misure di sicurezza più stringenti nei confronti dei migranti e per la sicurezza pubblica. Sulla pubblicazione del video, fatta da Matteo Salvini, erano sorte numerose ipotesi su chi lo avesse realizzato, tanto che qualcuno era arrivato a ipotizzare un (mai esistito) dossieraggio.

Leggo anche: 

Queste controversie sono state alimentate dalle decisioni della giudice sulla gestione dei richiedenti asilo. Pochi giorni prima che la polemica esplodesse, il 30 settembre 2023, Apostolico aveva disapplicato un nuovo decreto del governo presieduto da Giorgia Meloni, che prevedeva il trattenimento dei richiedenti asilo nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), giudicando tale decreto illegittimo e contrario alle normative europee. Un provvedimento considerato errato da più parti. E macchiato dal sospetto che fosse dettato dalle sue precedenti critiche alle politiche migratorie di Salvini.