A quattro anni dall’arrivo in Italia del Sars.Cov-2 (secondo alcuni studi se ne sarebbe trovato traccia nelle acque di scarico di Milano e Torino già nel dicembre 2019), la macchina del terrore virale tenta di ripartire con l’antico vigore.
Tuttavia, così come illustrato in un ampio servizio realizzato a Napoli da una troupe de L’aria che tira, gran parte dei cittadini, appartenenti a tutte le fasce di età, dimostrano di aver mangiato la foglia. Alcuni degli intervistati, gettando nello sconforto gli ospiti di David Parenzo, hanno esplicitamente dichiarato di non credere più alla paventata gravità del Covid-19 e, per questo, non intendono affatto vaccinarsi. Ciò ha mandato su tutte le furie Antonella Boralevi, una delle più forsennate sostenitrici delle devastanti misure restrittive imposte dai due governo che hanno preceduto l’attuale guidato da Giorgia Meloni.
In particolare, la scrittrice fiorentina ha descritto la malattia ancora una volta, ignorando del tutto ciò che le evidenze numeriche ci hanno sempre segnalato sin dall’inizio di questa colossale mistificazione di massa, come se si trattasse della peste bubbonica. Una malattia, a suo dire, in grado di devastare la nostra società nel caso si continuasse, testualmente, a rimuoverne freudianamente l’estrema pericolosità. Tant’è che la stessa Boralevi, imbeccata dal conduttore, ha duramente attaccato l’esecutivo in carica, puntando il dito contro il fin troppo prudente ministro della Salute, Orazio Schillaci, reo di aver eliminato ogni restrizione per i soggetti positivi al tampone, rischiando di far precipitare il Paese in una tempesta di contagi.
A quel punto Parenzo ha tirato fuori il suo asso nella manica, citando alcuni passaggi di un articolo, a mio avviso piuttosto demenziale, di Michele Serra, pubblicato su la Repubblica, il cui titolo è tutto un programma: “Il Covid ha perso le elezioni”. Ciò come per sottintendere che al potere ci sia una maggioranza di negazionisti no-vax.
“Il Covid – sottolinea Serra in modo ironico – , si sa, era una invenzione della Dittatura Sanitaria, un esperimento perverso del nuovo ordine mondiale per terrorizzare e addomesticare i popoli, un agente subdolo dello statalismo. Ma i trecento morti di questa settimana che hanno di diverso rispetto ai trecento morti di un paio di anni fa?”. Una domanda che lo stesso Parenzo gira in diretta a Nino Cartabellotta, responsabile del Gimbe ed ex membro effettivo di quella comunicazione del terrore che ha imperversato per quasi tre anni in questo disgraziato Paese. E dico ex perché la sua risposta, ha letteralmente fatto cadere tutti gli asini che ancora si bevono simili pozioni tossiche. Queste le parole assai significative del medico siciliano: “Sostanzialmente hanno di diverso che appartengono per il 95/96% alla fascia anagrafica degli over 80”. Ma sono persone vaccinate – chiede il conduttore -? “Sono persone anche vaccinate – risponde Cartabellotta, girando il coltella nella piaga dei cosiddetti covidioti – e non vaccinate, perché di fatto la copertura immunitaria, sia naturale che da vaccino con il tempo tende a declinare”. Inoltre, sul tema sbandierato dei trecento morti settimanali con il Covid – che per quel gran genio di Serra sarebbero morti per causa diretta del virus – il nostro è stato lapidario: in gran parte si tratta di persone decedute positive al tampone e quei pochissimi che avevano meno di ottanta anni erano portatori di gravi e gravissime patologie concomitanti.
Esattamente ciò che i presunti negazionisti come noi, che leggono i dati dall’inizio di questo inverosimile pasticcio sanitario, sostengono fin dalla primavera del 2020. Come spiegò in quel periodo buio il professor Roberto Bernabei, all’epoca l’unico medico presente nell’onnipotente Comitato tecnico-scientifico, proprio durante una puntata dello stesso programma de La7, a quel tempo condotto da Myrta Merlino, “questa – riferendosi al Covid-19 – è una malattia che colpisce molto gravemente le persono molto anziane e molto malate, con tre o più gravi patologie pregresse”.
Ciononostante, come un passato che non passa mai, ancora adesso si cerca di far ripiombare il Paese in una morsa di terrore paralizzante. Tant’è che il M5S, che in quel maledetto inverno di 4 anni fa ci toglieva la libertà a colpi di Dpcm, ha divulgato il seguente comunicato stampa, firmato da Andrea Quartini, capogruppo in Commissione Affari Sociali alla Camera: “I dati sul Covid diffusi dal Cnr sono molto preoccupanti. Il mese di novembre ci ha messo di fronte a una decisa ripresa dei contagi e la percentuale di positivi è più che raddoppiata rispetto alla fine di ottobre. Allo stesso modo, risultano in crescita costante i ricoveri, i pazienti in terapia intensiva e, sfortunatamente, anche i decessi. Ci auguriamo che nessuno voglia correre il rischio di sottovalutare numeri del genere. Forse il governo, invece di portare avanti un’inutile caccia alle streghe per colpire Conte e il M5S attraverso la Commissione d’inchiesta sul Covid, potrebbe prendere spunto dalla lezione che la pandemia ci ha insegnato e agire per tempo. Lo dobbiamo alle donne e agli uomini, ai giovani e agli anziani che hanno perso la vita in quella terribile tragedia e alle loro famiglie. Lo dobbiamo a tutti gli operatori sanitari che si sono sacrificati per noi.”
Caro Quartini, come dimostra chiaramente il saggio atteggiamento dei cittadini di Napoli, analogo a quello dell’intera collettività nazionale, le rispondo ancora una volta citando un celebre detto di Abramo Lincoln: “potete ingannare tutti per qualche tempo – come in effetti avete fatto -e qualcuno per sempre; ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo.”
Claudio Romiti, 7 dicembre 2023
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