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La "Decima" alla parata

“Si può confondere”. Le truppe pro-Murgia sconfinano nel ridicolo

La scrittrice e Roberto Saviano coperti di critiche (anche da sinistra). Ma c’è chi non ci sta

Michela Murgia 2 giugno Luca Bottura

Scendono in campo le truppe cammellate di intellettuali, o sedicenti tali, al fianco di Michela Murgia. Tutto lecito. Ma anziché difenderla stavolta dovrebbero consigliare alla scrittrice, e al sodale Roberto Saviano, di fare retromarcia e chiedere scusa per la clamorosa gaffe sul presunto saluto romano alla parata del 2 giugno, con tanto di inno alla “Decima” scambiata per una formazione fascistissima.

Ieri Murgia, in un incomprensibile video, ha dato tutta la colpa del quo pro quo al presunto “vetero-fascismo” di Ignazio La Russa e ai suoi applausi anziché alla propria poca conoscenza dei saluti militari o alla poca voglia di controllare cosa fosse successo davvero durante la parata. Così sulla Stampa Luca Bottura ha ben pensato di cogliere la palla al balzo e tentare l’impossibile: ovvero difendere, e giustificare, la sparata della scrittrice.

Breve riassunto. Durante la parata, il comandante del Gruppo Operativo Incursori alza il braccio per indicare “l’attenti a sinistr” (come fatto in precedenza da tutti i suoi colleghi degli altri corpi) e la pattuglia urla “Decima!”. Michela Murgia scambia il primo per un saluto romano e il secondo per un inno alla X Mas della Repubblica sociale italiana. Viene smentita da mezzo mondo, Marina Militare inclusa, ma insiste e non indietreggia coadiuvata da Saviano. Fascisti! Fascisti ovunque.

Per approfondire

Alcuni “compagni” qualche critica l’hanno rifilata. Lorenzo Guerini, ex ministro”, non si aggiunge “a sottolineare l’ovvio”. Ovvero che la cantonata è bella grossa. Luca Bizzarri parla dell’ennesima prova che “con avversari così la destra governerà trecento anni”. Più irriverente ancora Tommaso Cerno: “Mia nonna ha alzato la mano dal salumiere per chiedere un etto di crudo. Non ditelo alla Murgia per l’amor d’Iddio”.

Gli amici veri le suggerirebbero di fare marcia indietro. Ma Bottura no. Ammette – sia lode al Signore – che Murgia si è effettivamente “confusa”, però la giustifica ritenendo quel braccio alzato “prolungato” e le gestualità di La Russa “facilmente fraintendibili” (lo sanno tutti che mettere le dita a V di “vittoria” è un tipico segnale neofascista, no?). Il punto, che però Bottura non coglie, non è tanto non conoscere la differenza tra la X Mas della Rsi e la Mariassalto rimasta fedele alla Corona. Il problema è che senza il preconcetto da “caccia al fascista”, cioè senza essere intimamente convinti che questo governo sia composto da un’ordalia di camicie nere pronta a ripristinare i Balilla, né MurgiaSaviano avrebbero mai scambiato quel braccio alzato per un saluto romano. Fine della storia. Infatti non aprirono bocca nel 2012, 2013, 2014, 2015 e via dicendo quando, pure con governi di sinistra nel palco autorità, il Combusin urlò “Decima” allo stesso modo dell’altro giorno.

Perché sarà anche vero, come afferma Bottura, che “gli intellettuali dicono l’indicibile”. Ma non si capisce perché debbano sparare stupidaggini.

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