Non produciamo fentanyl, scrivono ai media i figli di ‘El Chapo’
In una lettera, i fratelli dicono che non producono la droga, né danno da mangiare le loro vittime alle tigri. Entrambe le accuse fatte dai pm statunitensi per la loro estradizione. “Siamo vittime di persecuzioni e siamo diventati capri espiatori”, sostengono i rampolli del Chapo, noti come “Los Chapitos”, che hanno divulgato la lettera tramite i media. Oltre a descriversi innocenti denunciano pure chi trae profitto dal nome del padre nella produzione di capi di abbigliamento, bevande alcoliche e i cosiddetti narco-corridos, ballate che cantano le “gesta” del Chapo.
“I benefici sono incalcolabili per le persone e le aziende che oggi usano il nostro nome!”, hanno scritto i fratelli, sottolineando il ruolo dei social media nella diffusione del marchio El Chapo. “Volevamo scegliere una vita distinta con buoni studi, ma ci è stata negata.” Prima dell’arresto del padre, Los Chapitos erano spesso ritratti dai media messicani come pigri, ubriachi playboys che guidavano auto di lusso e trascorrevano le loro giornate a festeggiare in ristoranti e resort di lusso-vivendo dei proventi dei guadagni illeciti del padre, che era cresciuto da umili origini per diventare, secondo le autorità statunitensi, il trafficante di droga più ricco del mondo.
Un divorzio rivela la ricchezza immensa di “Mugabe, il marxista”
Auto, villone a Dubai e fattorie espropriate ai bianchi tra i beni di cui gode la figlia di Mugabe alla cui vedova, Grace, non a caso era stato affibbiato il soprannome di “Gucci Grace”. Tutto questo ben di Dio è in gioco in una battaglia di divorzio che ha messo a nudo la ricchezza del defunto dittatore dello Zimbabwe. I documenti del tribunale elencano pubblicamente parte dei beni della famiglia, sempre prima tenuti segreti con un popolo in miseria e la più alta inflazione al mondo (la seconda è il Venezuela). Si tratta di almeno 65 milioni di sterline ed è stata divulgata dopo che la figlia di Mugabe, Bona, 33 anni, ha chiesto il divorzio dal marito.
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