Politica

L'affondo di Fontana

“Siamo stanchi del governo”. La bomba della Lega fa traballare Draghi

Dopo le amministrative e il referendum, arriva il primo avviso del Carroccio al governo: “Faremo le nostre scelte”

Lorenzo Fontana è vicesegretario della Lega, braccio destro di Salvini, uno che insomma non parla per sentito dire ma con cognizione di causa. Dunque se e quando afferma di essere “stanco” del governo, di “non essere soddisfatto” e di vedere un inverno “difficile” per Draghi, qualcosa vorrà pur dire.

La Lega si prepara a staccare la spina all’esecutivo? Difficile dirlo. Certo il sorpasso di Fratelli d’Italia, soprattutto al Nord, brucia eccome. E stare al governo di solito non aiuta a conquistare consensi, soprattutto se vai a braccetto col M5S, con Renzi e il Pd. Una parte del Carroccio, capitanata dai governatori e da Giorgetti, sembra propensa a proseguire il sentiero tracciato quando il ministro dello Sviluppo Economico convinse Salvini ad appoggiare la nascita del nuovo governo. Ma un pezzo importante di via Bellerio è in fibrillazione.

Ieri, ospite a Quarta Repubblica, Fontana ha fatto trapelare tutta questa irritazione. “Tra poco arriva l’autunno – ha detto – e questo autunno sarà molto difficile a livello economico e nella compagine di governo. Perché io non sono per nulla soddisfatto per come sta andando questo governo. Bisogna iniziare a guardare alle esigenze delle persone”. La Lega è pronta a sfilarsi? “Fosse per me… – ha spiegato il leghista – Io sono abbastanza stanco. Se l’obiettivo di questo governo era quello di ridurre i problemi economici dopo la pandemia, allora era giusto provarci. Ma se poi non vedo gli effetti sui cittadini a fronte di una situazione economica pericolosa, beh… la Lega risponde all’elettorato. E i cittadini sono in difficoltà”.

Quello di Fontana è sicuramente il pensiero di Fontana. Ma un certo peso nel Carroccio ce l’ha, di sicuro rappresenta “una parte importante” del partito “che non è minoritaria”. “Se la Lega non è al governo per incidere, allora tanto vale che non ci stia”.