“Allora ragazzi vi salvo dall’ennesimo discorso sulla questione di patriarcato, uccisioni, femminicidi eccetera”, ha esordito Cruciani nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani.
Il conduttore si è concentrato sulla storia di Margherita Botto, una donna di 74 anni, malata di cancro, che è morta in una clinica svizzera dove aveva richiesto il suicidio assistito. “Molti malati sono costretti ad andare fuori dall’Italia per porre fine al loro dolore”, ha osservato con amarezza il conduttore, criticando la mancanza di una legislazione italiana che permetta di “porre fine alla vita in modo dignitoso nella propria casa invece di una asettica clinica svizzera”.
Cruciani ha poi commentato l’assoluzione di un uomo accusato di omicidio: “Un femminicida è stato assolto, sentite bene queste parole, un autore di un omicidio nei confronti di una donna, di una moglie, uccisa con 20 coltellate”. L’avvocato difensore ha fatto valere la tesi della gelosia patologica, che ha portato alla sentenza di non imputabilità per incapacità di intendere e di volere. “Addio, nessun carcere. E quello che dicevo io, alla fine escono tutti, dal primo all’ultimo”, ha rincarato Cruciani.
Infine, il caso di Emis Killa a Ladispoli, dove il concerto del rapper è stato annullato dopo accuse di presunti inni al femminicidio nelle sue canzoni. “È stato annullato. Credo che ci sia lo zampino anche di Parenzo in questa decisione”, ha detto Cruciani. “Nessun inno al femminicidio. Che facciamo? Vasco Rossi? Anche Vasco Rossi? Ci sono delle strofe controverse. No, non siamo stupidi. E John Lennon nel ’65 cantava la stessa cosa. Siamo all’ossessione. Siete ossessionati”, ha concluso il conduttore di Radio24, esplicitando la sua posizione contro quella che considera una forma di censura eccessiva.
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