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Silvia Romano non diventi il trofeo del fondamentalismo islamico - Seconda parte

Il rimpatrio della cooperante è diventato uno spot per i suoi aguzzini

Ali Dehere, portavoce del gruppo terroristico di Al-Shabaab, ha dichiarato che l’ammontare del riscatto pagato dall’Italia verrà utilizzato per acquistare armi, prospettando una recrudescenza delle azioni terroristiche con ulteriori vittime innocenti in nome della guerra santa. Dunque, seppure gioiamo per la vita illesa della giovane Silvia Romano, permane lo scetticismo sull’opportunità di partecipare ad una sorta di ovazione della conversione con un tornaconto di immagine per il fanatismo terroristico di matrice islamica che ha l’obiettivo, non dimentichiamolo, dello sterminio degli “infedeli” e un rapporto di supremazia nei confronti delle donne che sono oggetto di brutali persecuzioni.

Pertanto, ci auguriamo che il sistema mediatico non trasformi, inconsciamente, Silvia Romano nella medaglia di propaganda del fondamentalismo da cui ci separa, in modo irriducibile, la nostra cultura ispirata al rispetto della vita e delle donne.

Andrea Amata, Il Tempo 13 maggio 2020

 

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