È stato particolarmente fastidioso prendere atto delle minacce dei sindacati nelle ultime ore. Fastidioso certo, ma la cosa non mi ha stupito più di tanto. In un momento di profonda difficoltà, paura ed incertezza per il futuro il sindacato non ha perso occasione per qualificarsi per quello che è.
Una organizzazione anacronistica ferma agli anni ‘70 senza visione strategica che ha come unico obbiettivo quello di proteggere se stessa. Altroché i lavoratori! Spesso non si sa, e sicuramente non si ricorda abbastanza, che i sindacati dei lavoratori possono licenziare senza giusta causa i loro dipendenti. Infatti la legge che giustamente tutela dipendenti e lavoratori dai licenziamenti senza giusta causa e discriminatori (cosa gravissima) non trova applicazione nelle organizzazioni sindacali.
Immagino lo stupore di tanti! Perché dovrei fidarmi di una organizzazione che promette di difendermi se lei stessa non difende chi lavora per lei? È una domanda semplice che ogni persona dovrebbe farsi prima di dare in dote al sindacato una percentuale del suo stipendio.
Uno stipendio che il lavoratore si è sudato con grandi sacrifici, con impegno e dedizione. Il sindacato invece vive come una parassita sulle spalle di quei lavoratori onesti che viste le leggi che governano i licenziamenti penso che vorrebbe lavorare per tutti fuorché per il sindacato stesso. Oggi bisogna essere più che mai realisti e poco romantici. Tante aziende che hanno chiuso non riapriranno. Tantissime aziende stanno perdendo quote di mercato, ordini, clienti e anche fornitori. La filiera si sta rompendo.
Gli imprenditori non sono degli assassini! Hanno tutelato i loro collaboratori. Uniti abbiamo combattuto contro la paura perché consci della grande responsabilità a cui questa missione oggi ci chiama. Quella di non fermare il nostro Paese!!
Oggi abbiamo necessità di essere uniti verso un nemico. Nemico che non è l’impresa ma è crisi economica e sociale che avrà una onda d’urto molto pesante nei prossimi mesi. Chi sciopera non fa certo un dispetto agli imprenditori. Fa un dispetto a se stesso! Sciopera contro il suo futuro e contro il futuro dei suoi stessi figli.
La questione industriale non è la questione degli industriali ma è la questione del Paese e chi è contro l’Industria è contro l’Italia! Ecco perché l’impresa non è dicotomica rispetto alla famiglia e chi pensa il contrario lottando contro la fabbrica e non per essa fa del male a se stesso ed alla collettività!
E questo è lo spirito di comunità che dovrebbe guidare le nostre scelte. Questo è lo spirito di comunità che guarda oltre e protegge davvero tutti i collaboratori. Il futuro non aspetta! Il futuro non sciopera!
Giordano Riello, 26 marzo 2020