Sinistra e sindacati non ignorino l’importanza delle scuole paritarie

Il coro unanime contro i voucher per le famiglie che scelgono gli istituti privati

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scuole paritarie

Confesso che ho avvertito un senso di grande scoraggiamento e di profondo sconforto quando ho letto le dichiarazioni di alcuni politici e di alcune forze sindacali contro la proposta del voucher per i genitori che scelgono la scuola paritaria per i loro figli. Leggere certe affermazioni fa capire tutto il peso dell’ideologia che purtroppo ancora attanaglia chi, però, vuol farsi attanagliare da essa. Parlare di soldi dati alle paritarie è quanto di più contrario alla realtà dei fatti possa essere affermato, in quanto il voucher sarebbe assegnato non alle scuole, leggasi: non alle suore o ai preti, ma alle famiglie che avrebbero così un aiuto, ancorchè parziale, per poter esercitare il loro diritto alla libertà di scelta educativa.

Ancora, leggere della scuola paritaria considerata come privata, quando la legge 62/2000 ha risposto, a distanza di cinquant’anni, a quello che la Costituzione già aveva previsto, istituendo il sistema pubblico dell’istruzione, articolato nei due rami della scuola statale e della scuola paritaria. L’Europa, tra l’altro, in più occasioni ha ricordato che pubblico non è sinonimo di statale, ma pubblico è tutto ciò che va a beneficio dei cittadini. Pertanto, lo ribadiamo: anche la scuola paritaria è pubblica e i genitori, gli studenti e i docenti che la scelgono devono godere degli stessi diritti e rispondere agli stessi doveri di chi ha scelto la scuola statale. Eppure, siamo sempre alle solite. E, purtroppo, il rischio è davvero alto: infatti, qualora la proposta del voucher non dovesse tradursi in realtà, dovremmo dire alle poche scuole paritarie sopravvissute di portare le rette a 7mila euro, allineandosi al costo medio studente, così come individuato, ogni anno, con circolare apposita del Ministero dell’Istruzione e del Merito, e diventando così scuole per ricchi, cosa che le scuole paritarie non desiderano affatto.

Le Congregazioni, come è facile comprendere, non riescono più ad indebitarsi per coprire la differenza fra i costi di gestione e la retta pagata dalle famiglie. I numeri definiscono perfettamente la questione: 347mila alunni dalla scuola primaria al liceo, 422.357 alunni all’infanzia. Senza il voucher, l’epilogo sarebbe perdere quei 347mila allievi e chiudere (con costi ben maggiori per lo Stato) o chiedere loro rette da 7.000 euro e diventare, così, scuole elitarie. Ecco perchè sostengo la proposta di introduzione del voucher per i genitori che scelgono la scuola paritaria per i loro figli, così come ogni altra proposta che le forze politiche tutte, di destra o di sinistra, responsabilmente sapranno individuare a sostegno della libertà di scelta educativa della famiglia.

Da una parte il pericolo del monopolio educativo incombe drammaticamente sul nostro Paese, dall’altra i fatti di cronaca che vedono i giovani protagonisti di atti di violenza ci fanno capire che urge intervenire radicalmente nella formazione e nell’educazione dei giovani. E il voucher proposto non ne è che il primo passo. Chiedo a tutte le forze politiche uno scatto di responsabilità, agendo non sulla base dell’ideologia ma della conoscenza. Solo così si onorano quei cittadini che, giorno dopo giorno, lavorano, si impegnano, pagano le tasse, assolvono ai propri doveri e attendono che i propri diritti, tutti, siano garantiti, mantenuti, rispettati.

Suor Anna Monia Alfieri, 16 novembre 2024

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