Dopo i polveroni politico e giudiziario (quest’ultimo solo per la sua famiglia), il deputato con gli stivali, Aboubakar Soumahoro, è tornato a parlare sui social. Questa volta non per piagnistei vittimistici, come avvenuto qualche settimana fa quando accusò gli avversari politici di volerlo “far fuori”, ma per rinnovare i propri auguri di Natale ai follower.
Un messaggio che, però, sa di stoccata nei confronti di chi lo ha abbandonato nel corso delle ultime settimane. Noi, di nicolaporro.it, abbiamo raccontato più volte i numerosi dietrofront dei progressisti, dalla militanza alla carta stampata, fino a passare alle trasmissioni televisive più tendenti a sinistra. Dopo aver presentato il parlamentare autosospeso come la nuova star, il nuovo leader, il nuovo frontman del progressismo; ora, Aboubakar sta pagando il prezzo dell’anonimato, emarginato proprio da chi lo aveva fatto grande.
Per approfondare:
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Nello scorse settimane, avevamo raccontato il retroscena de La Repubblica, secondo cui i vertici di Verdi-SI stavano pensando addirittura all’espulsione del deputato dalla coalizione. A ciò, si erano preceduti Zoro e Damilano, che presentarono Soumahoro pure a Papa Francesco, per poi rinnegare qualsiasi rapporto dopo lo scoppio dello scandalo, che oggi riguarda moglie e suocera del parlamentare.
Aboubakar non ci sta, e lo dimostra citando una frase di Martin Luther King Jr: “Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici“. Insomma, il chiaro messaggio è rivolto allo scaricabarile che, ancora oggi, il mondo progressista sta compiendo nei suoi confronti. Un aspetto sviscerato soprattutto dalle inchieste di Striscia La Notizia, la quale ha avanzato il sospetto che Soumahoro fosse invece informato degli affari gestiti dalla moglie Liliane Murekatete.
A meno di due mesi dall’inizio del mandato parlamentare, la nuova star della sinistra è già stata scaricata, pronta a fare spazio alla nuova diva, rigorosamente anti-capitalista, green e con sfumature rosse, composte da falce e martello: Elly Schlein. Una sinistra che si fonda proprio sulle figurine, sui modelli, sulle statuine; ma che rimane carente di idee. Chi sarà la nuova vittima del post-Soumahoro?
Matteo Milanesi, 27 dicembre 2022