Non deve essere semplice continuare a prendere batoste, eppure per la sinistra la tragedia va avanti da diverso tempo. Anche il fronte Iolanda Apostolico si sta sgretolando, la toga rossa paladina dei migranti e pronta a tutto per opporsi al governo guidato da Giorgia Meloni e ai suoi interventi per fermare il business clandestino. Già recentemente è caduta l’accusa di dossieraggio sul video che riprendeva il giudice a una manifestazione pro-migranti nell’agosto del 2018 e ovviamente nessuno ha chiesto scusa a Matteo Salvini e alla Lega per le pesanti illazioni. Ma ora c’è di più: il Pg della Cassazione ha sconfessato gli interventi della Apostolico sul decreto Cutro. E per i compagni diventa sempre più complicato difenderla.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, per la Procura generale l’azione del giudice di disapplicare il testo Piantedosi nei confronti di un gruppo di richiedenti asilo provenienti dalla Tunisia è stata illegittima. La procedura accelerata è “stata applicata legittimamente e in modo conforme alle norme”, il giudizio favorevole al governo: “Non si può trascurare quanto affermato dall’Avvocatura dello Stato circa la situazione di emergenza a Lampedusa caratterizzata da flussi consistenti e ravvicinati in quella zona e dall’elevato numero delle domande di protezione internazionale così da rendere difficilmente gestibile la trattazione della domanda nel luogo di arrivo”.
Entrando nel dettaglio, è stato considerato un errore disapplicare il decreto poichè le procedure di trattenimento si sono svolte in maniera del tutto legittima. Ora la decisione è stata rinviata alla Corte di giustizia europea per sciogliere il nodo sul pagamento di 5 mila euro (da versare mediante fideiussione bancaria o polizza assicurativa) come misura alternativa al trattenimento, eccessivamente gravosa per la Procura e forse in contrasto con la normativa comunitaria. Ma c’è un’altra riflessione – forse ancora più importante – da fare sulla Apostolico.
Per approfondire:
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A prescindere dal giudizio di Bruxelles, quella della Apostolico sembra più un’opposizione politica che giuridica. Questa valutazione della Procura generale è un ulteriore elemento sullo slancio ideologico della toga rossa contro il decreto Cutro. Punto di riferimento per molti colleghi, il giudice di Catania non era legittimato ad agire in quel modo e l’unica spiegazione plausibile ci porta ai già citati video che la mostrano protestare contro le forze dell’ordine e l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, reo di opporsi allo sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti. Quali sono le garanzie che può offrire un giudice che agisce secondo valori personali e non secondo la legge? Imparzialità e giustizia non sono sinonimi.
Massimo Balsamo, 31 gennaio 2024