Esteri

Siria, il “buon Natale” dei jihadisti ripuliti: alberi in fiamme, spari in chiesa

© uchar tramite Canva.com

Albero di Natale incendiato, croci nel cimitero divelte, spari di mitragliatore nella chiesa greco-ortodossa. Sono gli auguri di buone feste ai cristiani dei jihadisti “buoni”, quelli ripuliti da Abu Muhammad Al Jolani, l’ex tagliagole che ora si è un po’ tagliato la barba e, rovesciato il sanguinario regime siriano di Bashar al-Assad, si appresta a stabilire proficue relazioni diplomatiche con i Paesi occidentali. Italia inclusa.

Certo, a parole i nostri leader chiedono rassicurazioni: rispettate le minoranze, includete le donne. Nei fatti, vincerà la Realpolitik. Forse è così che dev’essere. Ma almeno lo si ammetta. Basta ipocrisie, basta foglie di fico: i diritti umani, il diritto internazionale… Abbiamo sostenuto l’Ucraina non perché un Paese sovrano non si invade (e l’Iraq? E la Baia dei Porci?), ma perché siamo nemici della Russia. Sosterremo il governo di Jolani più o meno per gli stessi motivi: la cacciata di Assad è un colpo ai russi, ci conviene assecondare i disegni neo-ottomani della Turchia, alla quale, come Unione europea, stiamo per regalare un altro miliardo di euro per scongiurare una nuova crisi migratoria ai confini Est del continente. Cioè, in Germania.

Intanto, però, i musulmani radicali danno il buon Natale ai cristiani ad Hama, come ha scritto oggi sul Corriere l’inviato Lorenzo Cremonesi. E persino la Chiesa si trova in una posizione difficile: “Le gerarchie cristiane locali tendono a dare fiducia al nuovo governo transitorio”, dice il cardinale Mario Zenari, nunzio in Siria. I fedeli, no: “Temono grandemente per il loro futuro”. A ragion veduta: Jolani avrà pure promesso che non organizzerà un califfato con propaggini terroristiche in Europa o negli Usa, ma ha già confermato che imporrà la sharia. E c’è da giurare che la maggioranza islamista abbia già sentito la tana libera tutti: i piccoli soprusi di Hama ne sono la conferma, mentre è da giorni che si parla di esecuzioni sommarie di cristiani rastrellati casa per casa, in alcune regioni finite sotto il controllo di Hayat Tahrir al-Sham, il gruppo musulmano che ha preso il potere dopo Assad.

L’Occidente cosa farà? Si farà bastare le frasi di circostanza di Jolani, probabilmente. Ed eliminerà le sanzioni. Chiuderà un occhio, magari pure l’altro. È la Realpolitik. È così che va il mondo. Ma almeno diciamocelo. Senza più recitare la parte dei buoni.

Franco Lodige, 24 dicembre 2024