Guerra in Medio Oriente

Soffiate in cambio di soldi (e salvezza): così Israele cerca gli ostaggi

I volantini lanciati da Tel Aviv nella zona di Khan Yunis, zona meridionale della Striscia di Gaza

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Che tramite il Qatar, e forse l’Egitto, ci sia un tavolo di trattative sotterranee, ma non troppo, fra Hamas e diverse nazioni europee per convincere i capi a rilasciare gli ostaggi europei o con doppio passaporto non è un segreto, come non è un segreto che è proprio la diplomazia europea che nel tentativo di recuperare i propri cittadini sta trattenendo il governo israeliano che già da qualche giorno avrebbe voluto iniziare l’offensiva di terra nella striscia di Gaza.

Un aspetto importante di queste trattative sotterranee e che i cittadini israeliani, civili e militari, non sono compresi nelle trattative.

Secondo informazioni di intelligence, gran parte degli ostaggi è tenuta prigioniera nella zona di Khan Yunis, zona meridionale della Striscia ed è proprio lì che l’aeronautica israeliana da lanciato dall’alto migliaia di volantini dove si fa appello alla popolazione di indicare i luoghi di queste detenzioni.

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In cambio di queste informazioni, Israele non solo promette ogni sforzo per mantenere al sicuro chi passerà informazioni utili ma anche ricompense finanziarie. Nel testo si legge: “Per il tuo futuro ti chiediamo di darci informazioni utili sui rapiti. Hai la nostra promessa che faremo ogni sforzo per mantenerti al sicuro e che riceverai una ricompensa finanziaria in cambio di informazioni”.

In tutta sostanza si offre alla gente di Gaza la possibilità di attenuare la pressione dei bombardamenti in cambio di collaborazione a chi di Hamas non ne può più.

La speranza che questo passo porti a qualche risultato è molto vicina allo zero, ma questo, che è un atto dovuto davanti all’opinione pubblica israeliana, è probabilmente solo un modo per poi dire in futuro che era stato tentato di tutto, il possibile e l’impossibile.

Michael Sfaradi, 24 ottobre 2023

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