Esteri

“Soldi ai cinesi per il laboratorio di Wuhan”. Cosa rischia Fauci - Seconda parte

Fauci sotto accusa: “Abbiamo le prove dei finanziamenti Usa al laboratorio di Wuhan”

Oggi decine di scienziati internazionali di massima fama, incluso il capo di Fauci, il genetista Francis Collins – che il 5 ottobre ha annunciato di volersi dimettere entro fine anno da direttore del Nih, dopo oltre 12 anni di servizio a capo dell’Istituto  – affermano di non poter convalidare la teoria che la pandemia è stata il risultato di un incidente di laboratorio senza una maggiore collaborazione dal governo cinese. Ma nessuno parla più di ipotesi “cospiratoria”, come ai tempi della presidenza di Donald Trump, bensì la tesi è entrata di diritto tra quelle altamente “probabili” per spiegare l’origine dell’epidemia.

Scardinato il pregiudizio verso la lab-leak theory, resta da fare i conti anche con l’oste, ovvero con la Cina. Emblematico il titolo di editoriale del China Daily di settembre: “Washington deve accettare un’inchiesta approfondita su Fort Detrick e le emergenze collegate”. Il quotidiano cinese si interroga sulla “misteriosa chiusura” di Fort Detrick nello stato del Maryland avvenuta ad agosto 2019 per “motivi di sicurezza”. Non è la prima volta che la stampa cinese si occupa dell’’istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’esercito degli Stati Uniti. Ma stavolta Pechino sembra intenzionata ad alzare il tiro, chiedendo un’inchiesta internazionale sulle origini del virus condotta dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Who). La stessa organizzazione che ha svolto un’inchiesta approdata nel nulla in Cina, capitanata all’epoca da Peter Daszak, e non svolta da “agenzie di intelligence che hanno obiettivi politici predeterminati”. Attualmente “le autorità americane non hanno fornito dettagli sulle ragioni della chiusura di Fort Detrick ma sappiamo che ad ottobre 2019, un paio di mesi dopo la chiusura della struttura, circa 3mila strani casi di polmoniti sono stati segnalati nella contea di Federick, in Maryland, dove il laboratorio è situato”. Si intravede una guerra senza esclusioni di colpi dato che nessuna delle due super potenze vuole intestarsi la paternità del Coronavirus.

Beatrice Nencha, 23 ottobre 2021

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