Cronaca

Soldi, etichette, sanzioni: ecco la “legge Chiara Ferragni”

Ospite di Quarta Repubblica, il premier ha parlato del provvedimento sulla trasparenza della beneficenza: ecco cos’ha detto

Chiara Ferragni e Giorgia Meloni

Il pandoro-gate ha acceso i riflettori sulle tante zone d’ombra sulle iniziative di beneficenza con protagonisti influencer e personaggi del mondo dello spettacolo. Le indagini su Chiara Ferragni faranno il loro corso, ma il governo non ha intenzione di restare a guardare. Come già anticipato da Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno, l’esecutivo è pronto a mettere mano alle norme che regolano la trasparenza sulla beneficenza. Ospite di Quarta Repubblica, il primo ministro ha posto l’accento sul provvedimento che verrà.

Meloni ha annunciato “la norma sulla trasparenza della beneficenza” per evitare un nuovo scandalo Ferragni: “La vicenda ha fatto vedere che effettivamente c’è un buco, in termini di trasparenza, nella normativa delle attività commerciali che hanno anche uno scopo benefico. Voluto o non voluto, è una cosa nella quale si può incappare“. Il premier ha aggiunto che nel Consiglio dei ministri in programma giovedì verrà discussa una legge in base alla quale “nelle attività commerciali con anche uno scopo benefico, sulla confezione di ciò che vendi devi specificare a chi vanno le risorse, per cosa vanno e quanta parte viene effettivamente destinato a scopo benefico”.

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Non sarà chiamata “legge Ferragni”, ma di fatto tutto parte dall’imprenditrice digitale e dal caos Balocco, seguito da altri episodi poco limpidi che verranno analizzati dalle autorità. Per evitare possibili distorsioni in futuro, a prescindere dal Ferragni-gate, il governo ha deciso di aumentare i controlli e introdurre pene esemplari per chi tenterà di approfittarsi dei più deboli. Il provvedimento ad hoc contro le truffe sulla beneficenza dovrebbe prevedere l’indicazione “chiara e netta” dell’importo dei contributi che si ricevono e di quanto viene destinato alla beneficenza. Come documentato dal vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia alla Camera Manlio Messina, la parte che non va in beneficenza “deve essere rendicontata nel dettaglio”.

Al momento non sono stati stilati testi o bozze, ma l’obiettivo è quello di mettere la parola fine alle possibili truffe, soprattutto in casi così delicati. Quello che verrà regolamentato è un settore vasto e ramificato, popolato da tanti benefattori ma anche da qualche furbetto. Resta da capire se le eventuali nuove sanzioni serviranno a qualcosa, il rischio è sempre lo stesso: appesantire il sistema con nuove regole spesso poco utili.

Massimo Balsamo, 23 gennaio 2024