Il Covid torna a spaventare. Questo è l’avviso degli esperti in vista dell’autunno, diviso tra temperature meno fredde a causa del climate change e il rinforzarsi della circolazione di virus. Riflettori accesi sulla vaccinazione, ingrediente fondamentale per evitare quella che si prospetta come una nuova stagione epidemiologica a rischio.
Secondo Repubblica, infatti, già nel corso delle prossime settimane dovremo attendersi un ritorno in grande stile dell’influenza, del virus respiratorio sinciziale e la recrudescenza dei casi di coronavirus. I numeri prospettati dagli esperti sono preoccupanti: secondo un’ultima stima, la nuova tendenza potrebbe provocare 20 mila morti. Dati choc, che invitano i professionisti del settore a riflessioni decise: “Cosa bisogna fare? Vaccinarsi. E non come eventualità, ma come condizione necessaria per evitare infezioni e decessi nei più fragili”, le parole di Sergio Lo Caputo, infettivologo, consigliere Simit e Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia e Statistica medica alla Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma.
Secondo quanto ricostruito dagli esperti, per il prossimo autunno-inverno è attesa una nuova stagione influenzale intensa, persino peggiore di quella del 2023. Dodici mesi fa si contarono 15 milioni di contagi da virus influenzali e parainfluenzali, ora i segnali dall’emisfero sud del mondo sono persino più preoccupanti. “I dati dell’emisfero australe indicano una stagione con un’incidenza di casi elevata in un quadro epidemiologico dove convivono l’influenza, ma anche il virus respiratorio sinciziale e il Covid”, la sottolineatura di Francesco Vairo, responsabile del Servizio regionale di Sorveglianza delle malattie infettive dello Spallanzani.
La priorità degli esperti è evitare decessi e, come anticipato poco fa, il rischio è grosso: tutti i virus insieme potrebbero provocare fino a 20 mila morti. Le complicazioni dell’influenza possono portare alla morte di 5-10 mila persone ogni anno, l’allarme di Lo Caputo, che ha ricordato il boom di contagi influenzali che si sono sommati al Covid e al Rsv alla fine dello scorso anno: “In base ai dati disponibili dobbiamo aspettarci sicuramente una circolazione di virus influenzali, e ricordo che non è un solo ceppo, ma un insieme di essi. Basti pensare che H1N1, che diversi anni fa ha generato un’epidemia, lo scorso anno è circolato in modo importante provocando più decessi del Covid. E che dire dell’Rsv? Anche questo patogeno rappresenta una minaccia concreta. Dunque, sicuramente questi virus influenzali vanno combattuti con lo strumento più efficace di cui disponiamo, ossia la vaccinazione, che sappiamo essere sicura e non creare problemi”.
I medici puntano forte sulla vaccinazione, ma bisogna fare i conti con una fetta di recalcitranti. Lo Caputo ha evidenziato che questo sentimento negativo ha causato diverse morti che si potevano evitare. L’esperto ha sottolineato che per l’influenza è necessario procedere con una vaccinazione a tappeto, e per l’infezione Covid è opportuno agire selezionando pazienti in modo restrittivo, ossia immunizzare quelli che ne hanno più bisogno
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Ciccozzi s’è inoltre soffermato sul Giubileo in programma l’anno prossimo a Roma, con milioni di persone nella Capitale e il rischio concreto di un’impennata di contagi da virus diversi. Secondo quanto reso noto dal Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), sono stati realizzati dei ritocchi nelle raccomandazioni per la stagione 2024-2025, a partire dall’introduzione del vaccino subunità proteica per bimbi e adulti dai 12 anni in su e dall’intercambiabilità dei vaccino Covid. Seguiranno aggiornamenti, ma la strada è tracciata: linea dura contro il rischio di vedere morire migliaia di persone.
Franco Lodige, 14 settembre 2024
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