È “preferibile e possibile negoziare una soluzione politica per la Crimea”. È questa la nuova svolta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una intervista all’emittente 1+1, dopo lunghi mesi in cui l’obiettivo della resistenza è sempre stato il ripristino dell’integrità territoriale del Paese, penisola di Crimea inclusa.
Svolta Zelensky
Una svolta, quella del leader dell’Ucraina, che arriva mentre i militari della resistenza stanno avanzando verso sud e verso la costa del Mar Nero, anche se la controffensiva non sta ancora dando gli esiti sperati. A dimostralo sono anche gli analisti americani, che ora parlano chiaramente di “aspettative troppo alte” e di “rischio demoralizzazione“. Il tutto si aggiunge al numero elevatissimo di soldati morti (Mosca parla addirittura di 540 ucraini uccisi nelle ultime 24 ore e 5.000 uccisi in una settimana), nonché alla scarsità di armi e soprattutto di munizioni. C’è quindi lo sfondamento ucraino nella parte meridionale del Paese, ma i risultati tardano ad arrivare, soprattutto se relazionati all’iniziale tabella di marcia, quella già pianificata lo scorso maggio.
Il futuro della Crimea
Uno scenario, quindi, che per la prima volta in un anno e mezzo di conflitto vede Zelensky aprire alla “soluzione diplomatica“. Almeno sulla Crimea. Un caso, però, che se è posto sul piano reale difficilmente potrà smuovere l’attuale assetto. Putin ritiene, ormai dal 2014, che la Crimea sia parte integrata della Federazione Russa e, dall’altra parte, Zelensky non ha comunque rinunciato a riprendere il controllo della penisola.
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Certo, cambiano le modalità: l’intervento militare, ad oggi, è stato accantonato. E sono chiaramente le parole del leader ucraino ad affermarlo: “Quando saremo ai confini amministrativi della Crimea, penso che sia possibile forzare politicamente la smilitarizzazione della Russia sul territorio della penisola”. Rimane però il grande ostacolo del contenuto di questa soluzione politica, non ancora rilevato, anche perché è solo di pochi minuti prima delle parole di Zelensky un nuovo attacco della sezione speciale (Sof) delle Forze ucraine, le quali hanno colpito con droni le postazioni della Guardia costiera russa della Flotta del Mar Nero in Crimea. Come riportato dall’Ukrinform, ci sono morti, feriti e danneggiamenti. I combattimenti proseguono.
Matteo Milanesi, 28 agosto 2023