È un tunnel senza via d’uscita per il Partito Democratico. Come riportato dai sondaggi di Swg per La7, il partito di Enrico Letta sarebbe sprofondato sotto il 15 per cento, peggiorando ulteriormente il record negativo (già storico) delle scorse settimane. Il Nazareno, infatti, è in calo di mezzo punto percentuale, e pare che lo scontro a tre per la segreteria, tra Bonaccini, De Micheli e Schlein, non abbia sortito tra gli elettori l’effetto sperato dai vertici, ovvero un’onda di cambiamento rispetto alla fallimentare gestione di Enrico Letta.
Tra i fattori che possono aver portato a questa incredibile débâcle, vi potrebbe essere la vicenda del Qatargate. La gran parte degli eurodeputati interpellati nello scandalo europeo, infatti, fa parte del gruppo dei socialisti, dove spiccano anche quattro parlamentari italiani, insieme all’ormai notissimo Antonio Panzeri, ex piddino e tra i fondatori di Articolo1, il movimento di Roberto Speranza.
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Il Nazareno sembra aver perso quel ruolo di primato politico, che lo caratterizzava nelle legislature precedenti. Spieghiamoci meglio. Se nel corso dei governi di centro-sinistra, il Pd risultava essere l’elemento trainante dell’esecutivo, così come all’opposizione dei governi Berlusconi (ovviamente, facciamo riferimento all’Ulivo, espressione che ha portato poi alla nascita del segmento Pd); ora, quel ruolo è destinato ad essere ricoperto direttamente dal Movimento 5 Stelle.
I pentastellati, infatti, sono in crescita esponenziale e hanno ampiamente superato il 17,4 per cento, attestandosi secondo partito del Paese. Uno smacco per i dem, soprattutto a pensare che, pochi mesi fa, nel governo giallorosso prima e Draghi poi, era proprio il Nazareno a dettare le regole.
Non sembrano invece calare i consensi per il centrodestra. Fratelli d’Italia si attesta ad una percentuale superiore al 30,5 per cento. Anche la Lega di Matteo Salvini è in felice crescita, incrementando i precedenti sondaggi di mezzo punto percentuale e sfondando quota 9 per cento. Stabile invece Forza Italia al 6,1 per cento. Nelle retrovie, arretrano sia Azione-Italia Viva, che Verdi-Sinistra Italiana. Le due alleanze, infatti, si attestano al 7,8 ed al 4 per cento.