Ogni sondaggio è una storia a sé. Ci sono rilevazioni che danno FdI intorno al 26%, ovvero l’asticella posta da Giorgia Meloni per considerare positivo il risultato elettorale. E altri che invece fanno rabbrividire Elly Schlein, così intenta a varare le liste con i nodi Ilaria Salis e Marco Tarquinio ancora da sciogliere.
L’ultimo studio condotto dall’istituto “Noto sondaggi” è uno dei primi a tenere conto di alcuni importanti cambiamenti tra cui l’emergere di nuove alleanze e liste elettorali, come “Stati Uniti d’Europa”, nata dall’unione di +Europa con Italia Viva, e l’accorpamento di Forza Italia con “Noi Moderati”. Questo sondaggio si è distinto per aver analizzato diversi scenari, incluso quello che riguarda le possibili candidature dei leader dei principali partiti.
Senza i leader
I dati emersi dallo studio hanno mostrato che, in assenza di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia si attesterebbe al 28% dei voti. La Lega segnerebbe l’8%, appena sopra Forza Italia che otterrebbe il 7,5%. Sul versante opposto, il Partito Democratico, senza la guida di Elly Schlein, si posizionerebbe al 19,5%, mentre il Movimento 5 Stelle raggiungerebbe il 16,5%. Interessante notare come la nuova formazione “Stati Uniti d’Europa” riuscirebbe a superare la soglia di sbarramento, ottenendo il 4,5%, mentre Azione (3,5%), Avs (3,5%) e le lista di Santoro e Cateno De Luca (2%) resterebbero fuori. In questo scenario, il centrodestra (43,5%) supererebbe e di molto il centrosinistra (27,5%).
Con i leader
L’influenza delle candidature individuali sulle preferenze elettorali sarebbe tuttavia evidente. Con Giorgia Meloni in lizza, Fratelli d’Italia arriverebbe invece al 30% dei consensi. Al contrario, la Lega vedrebbe un calo al 7%, venendo superata da Forza Italia che crescerebbe all’8%. In quest’ottica, la coalizione di centrodestra si rafforzerebbe complessivamente, arrivando al 45% e si amplierebbe così il divario a favore del centrodestra, che distanzierebbe significativamente la coalizione di centrosinistra (28,5%), nonostante l’impulso dato dalla candidatura di Schlein, che porterebbe il Pd al 20,5%. Comunque, quasi dieci punti in meno di FdI. Con Elly capolista, a rimetterci sarebbe Alleanza Verdi-Sinistra, che scenderebbe al 3% mentre con Renzi e Bonino in lizza la lista di scopo arriverebbe addirittura al 5%. La presenza dei leader in lista favorirebbe comunque i grandi partiti (Pd e FdI), tranne il M5S che perderebbe qualche punto scendendo al 15,5%. Immutata Azione, fermo al 3,5% con o senza Calenda in campo.
Il sondaggio ha inoltre sottolineato come la candidatura di figure carismatiche come Meloni e Schlein potrebbe stimolare un aumento della partecipazione elettorale, stimata in un incremento del 4%, passando dal 49% al 53%.